La sinusite è un’infezione dei seni paranasali. I seni paranasali sono delle cavità scavate nello scheletro del nostro cranio, in particolare del massiccio facciale.
Hanno diverse funzioni:
- far diminuire il peso delle ossa del cranio, specie quella della faccia: la struttura delle ossa facciali è importante, poiché su esse si appoggiano i numerosissimi muscoli che regolano le espressioni facciali, strumento comunicativo
- incrementare la risonanza della voce
- fornire un cuscinetto per aumentare la resistenza delle ossa ai colpi facciali
- isolare dalle fluttuazioni rapide di temperatura che dall’esterno giungono fino alla fossa nasale, le strutture sensibili come le radici dei denti e gli occhi
- umidificare e riscaldare l’aria inalata, mediante il meccanismo di lento ricambio dell’aria contenuta nei seni
I seni paranasali si chiamano:
- mascellari, sono i più grandi e giacciono all’interno delle ossa mascellari
- frontali, sono situati a livello dell’omonima regione, nell’osso frontale
- etmoidali, sono formati da piccole cavità che si costituiscono all’interno dell’osso etmoide o tra etmoide e frontale, sono distinguibili in anteriori, medi e posteriori
- sfenoidali dell’osso sfenoide al centro del cranio, sotto la ghiandola pituitaria
Queste cavità sono rivestite di mucosa e circondano il naso. Comunicano con le cavità del naso attraverso orifizi, aperture molto piccole.
La mucosa che riveste i seni paranasali produce muco sotto lo stimolo di diversi fattori. Soprattutto il freddo e le infezioni virali. Il muco è uno strumento di difesa con la funzione di inglobare ed allontanare fattori estranei che penetrano nelle cavità dei seni, soprattutto microrganismi infettivi.
Nei soggetti allergici, pollini, dermtofagoidi della polvere o muffe possono essere i fattori che stimolano la produzione di muco.
In condizioni di elevata produzione di muco spesso connesse con uno dei tanti virus che ci assalgono durante l’inverno, il piccolo foro che collega la cavità nasale con i seni paranasali si può ostruire.
Il muco resta intrappolato nei seni paranasali e può infettarsi con batteri. Una cavità chiusa, ricca di muco diviene un sito ideale per la crescita di batteri giunti dalle cavità nasali o dalla cavità orofaringea.
Questa condizione è definita sinusite.
La sinusite è una malattia piuttosto comune e può essere curata facilmente. Ovviamente a patto di riconoscerla e trattarla in modo adeguato.
Questa patologia può colpire soltanto persone in cui i seni paranasali siano sviluppati. Per questo motivo i bambini molto piccoli, nei quali i seni non si sono ancora formati, non contraggono la malattia. Già da due tre anni alcuni seni sono formati e quindi la malattia può comparire.
Sinusite acuta e cronica
Si parla di sinusite acuta quando la sua durata è breve. Persiste per un periodo massimo di 2-3 settimane.
Se la sinusite dura per più di otto settimane si parla di sinusite cronica (può durare anche anni se non viene adeguatamente trattata).
Si parla di sinusite ricorrente, se lo stesso paziente accusa durante l’anno più di 3 recidive.
In ogni caso la sinusite acuta e la sinusite cronica presentano molti sintomi in comune.
I Sintomi
Nelle forme acute prevalgono i sintomi infettivi ad insorgenza brusca e con caratteristiche spesso molto evidenti: mal di testa, congestione nasale con scolo di muco purulento e spesso febbre. gonfiore in corrispondenza soprattutto degli occhi. Il mal di testa provocato dalla sinusite viene percepito dai pazienti come un peso sopra o sotto gli occhi e in caso di sbalzi di altitudine anche come un dolore violento
Questa condizione difficilmente sfugge alla diagnosi vista l’importanza dei sintomi.
Sintomi delle forme croniche
Nelle forme croniche i sintomi tendono ad essere più sfumati. Il paziente è frequentemente raffreddato, non respira bene, non percepisce perfettamente gli odori (ipoosmia) e i sapori. Presenta saltuari periodi di scolo di muco dal naso. Soffiarsi il naso può diventare molto fastidioso.
Vi è congestione nasale e difficoltà respiratorie da ostruzione nasale anche di notte.
Prevalgono i dolori localizzati in sede: sottorbitaria (sotto gli occhi) nelle sinusiti mascellari. Alla radice del naso nelle sinusiti etmoidali. Alla fronte nelle sinusiti frontali. Dietro gli occhi e al vertice del capo nelle forme sfenoidali. Vi può essere dolore dell’arcata dentale superiore, in genere mal di denti.
Possono però non essere presenti dolori.
L’infiammazione e il gonfiore possono provocare una sensazione di pressione continua.
Può essere presente scolo nasale o biancastro più frequentemente giallo verdastro.
Il muco infetto soprattutto durante la notte tende a scivolare in gola provocando un alito cattivo. Infiammando la gola e determinando una tosse secca alternata a tosse con catarro.
Il gocciolamento retronasale può risultare irritante per la gola e provocare dolore. Ecco dunque la comparsa del mal di gola che può accompagnare la sinusite. Il mal di gola da sinusite può presentarsi come un solletico fastidioso e poi peggiorare.
La febbre può non essere presente o presentarsi tra i 37° e i 38° gradi.
Oltre al dolore persistente tipico della sinusite può presentarsi un dolore acuto improvviso nel compiere alcuni movimenti. Ad esempio nell’inclinare la testa verso il basso o nel voltarsi all’indietro. Ciò può essere dovuto all’accumulo di muco nelle membrane nasali.
Questo disturbo può anche compromettere il senso dell’equilibrio.
Diagnosi
La diagnosi di sinusite si formula mediante una visita otorinolaringoiatrica con fibroendoscopia nasale che evidenzia lo scolo di muco purulento in corrispondenza degli orifizi dei seni paranasali o il loro blocco.
In casi particolari è necessario eseguire:
- Esame colturale del muco nasale con antibiogramma e ricerca miceti
- Tomografia assiale computerizzata (TAC) del massiccio facciale senza mezzo di contrasto
- Risonanza magnetica (RMN) del massiccio facciale con mezzo di contrasto
Fattori di rischio
Esistono numerosi fattori favorenti l’insorgere della sinusite:
- rinite allergica (l’allergia favorisce un aumento della produzione di muco), dovuta all’esposizione lavorativa a sostanze irritanti, vasomotoria
- poliposi nasale
- deviazione del setto nasale
- infezioni dentali (infezioni dei denti superiori, ascessi dentali)
- immunodeficienza
Il minimo comune denominatore tra queste condizioni è l’impossibilità di un regolare flusso aereo attraverso le prime vie respiratorie. Inoltre l’alterata funzionalità delle cellule cigliate, che non riuscendo più ad eliminare il muco sono causa di ristagno favorendo la proliferazione dei batteri.
Cura e terapia
La terapia della sinusite si basa sull’utilizzo di antibiotici per bocca.
Secondo alcune linee guida l’antibiotico andrebbe somministrato per 14 giorni. Oppure quando si tratta di sinusite cronica, fino a quando il paziente non è libero dai sintomi per almeno 7 giorni. Se dopo cinque giorni di terapia non si rivelano miglioramenti, è bene cambiare antibiotico.
Ricordiamo che i seni paranasali sono poco irrorati quindi per gli antibiotici non è semplice raggiungerli.
Non è invece dimostrata l’utilità dei mucolitici o degli espettoranti.
Il paracetamolo e l’ibuprofene possono contribuire a ridurre il dolore.
Alcuni medici potrebbero consigliare l’assunzione di decongestionanti e antistaminici per contribuire ad alleviare i sintomi.
Vi può essere la necessità di favorire il deflusso di muco dai seni paranasali bloccati.
Per questo scopo possono essere usati decongestionanti topici o steroidi topici.
È tuttavia opportuno usarli solo per 3, massimo 5 giorni di seguito, perché potrebbero provocare una congestione di ritorno oppure un effetto di dipendenza o assuefazione.
In alcuni casi, sempre su prescrizione medica, possono essere utilizzati steroidi per bocca sempre per la loro azione antinfiammatoria sulle cavità nasali e sui seni paranasali.
Sono da evitare decongestionanti con o senza antistaminici per bocca.
Può avere una certa utilità, in particolari condizioni, la terapia aerosolica con farmaci antibiotici, mucolitici e antiinfiammatori per uso topico eseguita con idonee apparecchiature.
Terapia chirurgica
Nei casi più complessi si può ricorrere alla terapia chirurgica il cui scopo è quello di liberare dal muco i seni paranasali. Si può fare questo allargando gli orifizi di comunicazione tra cavità nasali e seni paranasali.
Questo intervento viene eseguito per via endoscopica, all’interno delle fosse nasali, con l’utilizzo di strumenti a fibre ottiche (Functional Endoscopic Sinus Surgery – F.E.S.S.).
Se questo non è possibile si può utilizzare l’accesso esterno dalla parete anteriore del seno mascellare (intervento di Caldvel Luc). Le due tecniche, che si eseguono in anestesia generale, possono essere combinate.
Contestualmente agli interventi specifici per la sinusite si devono eseguire anche tutti gli interventi necessari al ripristino della pervietà delle fosse nasali (settoplastica, turbinectomia o decongestione sottomucosa dei turbinati tradizionale o laser).
Quando è opportuno fare esami di approfondimento
E’ opportuno fare esami di approfondimento quando la sinusite coinvolge tutti i seni paranasali, quando insieme alla sinusite sono presenti polipi. Se non vi è risposta ad una terapia corretta. Oppure se la sinusite tende a recidivare spesso.
In questi casi vanno eseguiti esami allergologici. Esami per valutare la funzionalità del sistema immunitario e delle ciglia delle altre viee aeree. Esami per escludere una fibrosi cistica.
Prevenzione
Alcune semplici modifiche dello stile di vita o dell’ambiente casalingo possono far sì che il rischio di sinusite diminuisca. Ad esempio, durante l’inverno, quando l’aria fredda dell’esterno e il riscaldamento rendono l’aria all’interno della vostra casa più secca del normale, provate a usare un umidificatore per tenere l’umidità casalinga su valori del 45%-50%.
Così facendo, impedirete all’aria secca di irritare i seni paranasali, e li renderete quindi meno soggetti a infezioni. È importante pulire regolarmente l’umidificatore per prevenire lo sviluppo delle muffe.
Sebbene la sinusite in sé non sia contagiosa spesso è preceduta dal raffreddore che si può diffondere con facilità, soprattutto tra i membri della famiglia o nella cerchia degli amici. Il modo più efficace per impedire la diffusione dei germi è lavarsi spesso le mani, soprattutto quando si è malati.