Libri per bambini sanno insegnare anche agli adulti

Libri per bambini: insegnano anche agli adulti

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Studio medico Anguissola, via Sofonisba Anguissola 25/1, Milano. A due passi dalla fermata Bande nere della linea rossa. 

I libri sono giochi bellissimi per un bambinoGiochi che gli insegnano a osservare, a leggere, a fantasticare. I libri all’inizio possono essere oggetti colorati da portare alla bocca.

Negli anni diventano elementi fondamentali nell’apprendimento della lettura. Una importante abitudine che rimarrà, spesso anche nella vita da adulto.

Avvicinano bambini e genitori

I libri sono uno strumento per avvicinare padri, madri e figli. Per raccontare, sentirsi raccontare e farsi raccontare storie. Potete comprare libri a vostro figlio facendovi consigliare dai librai. Potete farveli prestare o leggerli nelle biblioteche.

In molte città italiane, come del resto in tutto il mondo, la lettura ai bambini piccoli è incentivata. Fa parte di progetti specifici (per esempio “Nati per leggere” ) che coinvolgono associazioni di biblioteche e di pediatri.

L’abitudine dei genitori americani di lasciare il tablet e i cellulari ai figli, anche i più piccoli, è tale da avere indotto l’American Academy of Pediatrics ad inserire per la prima volta nelle nuove linee guida rivolte ai pediatri una raccomandazione che può sembrare bizzarra.

L’invito alle neomamme e ai neopapà a leggere loro stessi e ad alta voce le favole e i libri ai loro piccoli fin dalla nascita.

Telefonini, smartphone e tablet non hanno gli stessi effetti sullo sviluppo dei bambini.

Il fenomeno si registra anche in Europa ed in Italia la Società Italiana di Pediatria condivide le raccomandazioni dei pediatri statunitensi.

Sicuramente è impossibile e sbagliato cercare di evitare a tutti i costi l’utilizzo di telefonini, smartphone e tablet. Ritardarlo il più possibile e cercare di contenerlo invece è saggio. Ancora più saggio è abituare i propri bambini a maneggiare i libri (ce ne sono per ogni età) e leggerle loro ad alta voce.

Perché leggere ad alta voce

Leggere ad alta voce ai bambini fin dalla più tenera età è un’attività coinvolgente. Rafforza la relazione adulto bambino.

E’ la singola attività più importante che i genitori possano fare per preparare il bambino alla scuola. Un bambino che riceve letture quotidiane avrà un vocabolario più ricco. Si esprimerà meglio e sarà più curioso di leggere e di conoscere molti libri.

Leggere ad alta voce è piacevole e crea l’abitudine all’ascolto. Aumenta i tempi di attenzione, accresce il desiderio di imparare a leggere.

La vostra voce è magia per il bambino. L’elemento che più conta è lo stare insieme.

Condividere la lettura come un’attività semplice. Non sono richieste doti particolari di bravura o di tecnica. E’ sufficiente seguire il testo e intraprendere con il bambino una lettura dialogica, ricca di scambi affettivi.

Leggere ad alta voce è un’ottima abitudine per grandi e piccini. Infatti, la lettura ad alta voce crea disposizione all’ascolto, aumenta l’attenzione e favorisce il legame affettivo.

Dedicate a questa attività dei momenti particolari della giornata, come quello della buona notte. Rendetela preziosa agli occhi di vostro figlio che la interiorizzerà come un’occupazione speciale che dà piacere.

Lettura precoce e competenza linguistica

È noto che i bambini che vivono in contesti ricchi da un punto di vista delle letture disponibili in casa (libri, riviste, giornali) hanno uno sviluppo maggiore del linguaggio. Imparano a leggere prima e con meno difficoltà.

Le ricerche effettuate a partire dai primi anni ’90 sulla promozione della lettura precoce negli Stati Uniti hanno dimostrato che i bambini cui viene letto fin dal primo anno di vita con una certa continuità hanno uno sviluppo del linguaggio sia ricettivo che espressivo maggiore.

Le abilità di lettura negli anni successivi sono direttamente correlate all’esposizione al linguaggio. Gli studi dimostrano come il vocabolario di un bambino di 3 anni sia fortemente correlato alla quantità e alla varietà di parole ascoltate a 8 mesi di vita.

In contesti svantaggiati dal punto di vista culturale, i bambini sono esposti a circa 30 milioni di parole in meno rispetto ai loro coetanei.

Un bambino che legge con maggiore difficoltà avrà più probabilità di avere difficoltà nella sua carriera scolastica. Di andare incontro a evasione scolastica, bassi livelli educativi e minori opportunità lavorative da adulto.

Un bambino che legge e trova piacere a farlo troverà più facilmente stimoli continui per la propria crescita personale.

La lettura ad alta voce in epoca precoce non solo stimola lo sviluppo del linguaggio e le abilità cognitive ma favorisce nei bambini la motivazione, la curiosità e la memoria. Tutte funzioni che vengono a comporre il bagaglio intellettuale ed emotivo complessivo del bambino.

L’importanza dell’inizio in epoca precoce

La plasticità cerebrale è massima nei primi due-tre anni di vita. È la capacità del cervello di variare funzione e struttura. Attraverso la produzione di nuove connessioni tra i neuroni chiamate sinapsi.

Esiste quindi una “finestra di opportunità” durante la quale gli effetti della stimolazione ambientale sullo sviluppo della struttura cerebrale e sulle sue funzioni sono massime.

Questo vale in particolar modo per quanto riguarda le funzioni legate al linguaggio. Gli effetti di stimolazioni nei primi tre anni di vita sono rilevabili anche a molti anni di distanza in termini capacità linguistiche e di sviluppo intellettuale complessivo.

È importante che questo avvenga nell’ambito familiare. Come la scienza dell’apprendimento ha ben dimostrato, lo stimolo cognitivo è tanto più efficace e tanto più viene memorizzato quanto più è collegato a esperienze emotive.

Se le esperienze emotive sono piacevoli, è più probabile che quell’attività sia poi ripresa dal bambino. Che non solo svilupperà competenze linguistiche maggiori ma “imparerà” ad amare i libri e la lettura. In quanto legate a momenti ed esperienze piacevoli vissute assieme ai genitori o a persone con cui vi è un forte legame affettivo. Questa verità “scientifica” trova riscontro nell’esperienza personale di molti.

la lettura precoce è utile ai genitori

I genitori “scoprono” con entusiasmo l’interesse dei bambini anche molto piccoli rispetto ai libri. La capacità del bambino di rispondere agli stimoli sia visivi che uditivi prodotti dalla lettura.

Si rendono conto che le competenze e l’interesse del bambino esistono ben prima di quanto potessero supporre. Possono essere valorizzate e stimolate e dare immediati riscontri.

Sono inoltre entusiasti del rapporto che si crea con il bimbo. Di poter disporre di uno strumento in più di vicinanza sia fisica che affettiva con i propri bambini.

Si sentono genitori più competenti e sono contenti di questo.

Il fatto di diventare progressivamente più esperti nel capire come, quando e che cosa leggere è per loro motivo di soddisfazione. Sentono di fare una cosa utile per il loro bambino che è anche piacevole per loro.

In definitiva, la lettura ai bambini può essere definita come portatrice di competenze genitoriali. In molti casi può comportare la scoperta di una strada per affermare la propria genitorialità in modo consapevole.

I libri forniscono inoltre al genitore, e ancora una volta soprattutto a quello meno “attrezzato” ed esperto, una struttura del linguaggio e un vocabolario appropriati da usare con i loro bambini.

Parole semplici e frasi brevi. A cui i genitori possono aggiungere una modulazione del tono che aiuta nel riconoscimento dei suoni più diffusi.

Questo particolare modo di parlare ai bambini è stato definito “Motherese” o “Parentese”. Viene utilizzato spontaneamente dai genitori e promosso dal linguaggio semplice che si trova nei libri scritti per i bambini del primo, secondo, e terzo anno di vita.

I libri per i bambini di età maggiore (3-6 anni) forniranno poi un linguaggio più complesso e appropriato per lo sviluppo di più articolate e complesse capacità linguistiche.

Quando leggere con i bambini

Si può riservare alla lettura un momento particolare della giornata. Prima del sonnellino o della nanna. Dopo i pasti, scegliendo dei momenti durante i quali genitore e bambino sono tranquilli.

Bastano pochi minuti al giorno. Se il bambino si agita o è inquieto non è bene insistere. Si può approfittare dei momenti di attesa. Durante un viaggio, dal medico. La lettura sarà di conforto al bambino quando è malato.

Come condividere i libri con i bambini

Alcuni consigli:


  • scegliere un luogo confortevole dove sedersi
  • fargli vedere la copertina e parlare del contenuto del libro
  • recitare o cantare le filastrocche del suo libro preferito
  • eliminare le altre fonti di distrazione – televisione, radio, stereo
  • tenere in mano il libro in modo che il vostro bambino possa vedere le pagine chiaramente
  • indicargli le figure, parlategliene; quando sarà più grande, fare indicare a lui le figure e lasciarlo girare le pagine da solo
  • leggere con partecipazione, creare le voci dei personaggi e usare la mimica per raccontare la storia
  • variare il ritmo di lettura: più lento o più veloce
  • fargli domande: cosa pensi che succederà adesso?
  • lasciare che il bambino faccia le domande e cogliere l’occasione per rispondere anche oltre la domanda
  • fare raccontare la storia dal bambino, ma ricordare che questo accadrà solo verso i 3 anni
  • lasciare scegliere i libri da leggere al bambino
  • rileggere i suoi libri preferiti anche se lo chiede spesso e questo annoia
  • portarlo in biblioteca dove troverà un luogo accogliente e una vasta scelta di libri

Ogni età ha i propri libri

A ogni età ci sono storie e racconti su misura rispetto alla fase di crescita che sta vivendo il piccolo.

A 5-7 mesi

Prende gli oggetti, li segue con lo sguardo.  Inizia a fare gorgheggi. È attirato da foto e da figure del libro che cerca di “mangiare”.  Ama la routine (sempre la stessa storia prima della nanna). I bambini sono attratti da cartonati che contengono ninne-nanne o filastrocche. Da libri da portare alla bocca per trarne sensazioni olfattive, visive e talvolta gustative.

A 9-10 mesi

Sta seduto.  Afferra bene gli oggetti, li studia, li morde. Inizia la lallazione (ta-ta). Gioca a nascondino (cucù-sette). I libri a questa età devono essere resistenti, atossici, con colori vivaci. Rappresentare oggetti familiari e immagini di bambini.

A 12 mesi

Si muove a carponi o inizia i primi passi. Cerca gli oggetti nascosti.  Inizia a dire le prime parole (pa-pa, mama). Se aiutato, tiene in mano il libro e gira le pagine. I libri devono essere robusti, maneggevoli.

Le figure riguardano azioni familiari (mangiare, dormire, giocare). Piccoli animali conosciuti dal bambino. I testi preferiti sono le filastrocche. Il contatto fisico con l’adulto è fondamentale.

A 15 mesi

Cammina con incertezza. Osserva molto i genitori e la loro espressione. Imita le espressioni degli adulti. Non sta fermo e seduto a lungo. Al bambino piacciono libri con brevi e facili frasi. Che impara e tende poi nel tempo ad anticiparle.

A 18 mesi

Cammina. Costruisce torri. Indica gli oggetti con il dito. Ha un vocabolario di diverse parole. Ha un linguaggio cadenzato. Ai bambini piacciono libri che parlano di animali, di bambini, delle cose quotidiane, con linguaggio breve e semplice.

A 24 mesi

Corre. Indica le parti del corpo.  Ha un vocabolario di circa 40-50 parole e comincia a combinare 2 parole collegate. Porta i libri in giro e “legge” alle bambole. Ai bambini piacciono le storie che li fanno identificare nei personaggi, che fanno ridere.

A 30 e più mesi

Sale e scende le scale. Continua ad aumentare il suo vocabolario. Cerca di comunicare, anche molto di più di quanto sia capace di esprimere. Inizia a rappresentarsi in una attività che ha fatto o che farà.

Quali libri

Ai bambini piacciono storie di bambini della stessa età, ma anche libri fantastici, avventurosi. I testi devono essere semplici per favorire la memorizzazione e la “lettura” autonoma. In modo che il piccolo possa concludere la frase iniziata dall’adulto.

Le fiabe tradizionali e quelle dei perché aiutano a proiettare all’esterno le paure e le emozioni.

Quando è più piccolo il bambino ama farsi ripetere la stessa storia e ama il libro da farsi leggere. Nei mesi successivi il bambino acquista autonomia nella scelta dei libri, ma è sempre contento se qualcuno gli legge ad alta voce un libro.

Filastrocca dei Nati per Leggere

Leggimi subito, leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima

Se clicchi sulle frasi sottolineate si apre un link

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