Fegato Grasso malattia sottovalutata

Fegato grasso: malattia sottovalutata

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Studio medico Anguissola, via Sofonisba Anguissola 25/1, Milano. A due passi dalla fermata Bande nere della linea rossa. 

Il fegato grasso o steatosi epatica è la malattia del fegato in assoluto più frequente. Ne soffrono 4 italiani su 10 e spesso non ne sono consapevoli. Troppo spesso questa condizione viene totalmente sottovalutata.

Si definisce steatosi epatica o fegato grasso un accumulo di grassi nel fegato. Precisamente un accumulo di trigliceridi superiore al 5% del suo peso.

E molto frequente la forma di fegato grasso legato ad una eccessiva assunzione di alcool.  Questo approfondimento si concentra però sulla steatosi epatica non dovuta all’abuso di alcool.

Più precisamente si chiama NALFD: Non Alcoholic Fatty Liver Disease, cioè fegato grasso di origine non alcolica. E’ una malattia in forte crescita. Si calcola che ne soffra circa una persona su quattro in Italia.

Generalmente si forma in età adulta. Ne possono però soffrire anche adolescenti e bambini. Questo accumulo di grasso nel fegato è presente soprattutto negli obesi, nei diabetici, nelle persone con alterazione dei lipidi plasmatici. Nei pazienti affetti da sindrome metabolica.

Il 75% dei pazienti con diabete di tipo 2 presenta un quadro di steatosi epatica all’indagine ecografica. Quasi tutti.
In alcune persone il fegato grasso precede questi disturbi del metabolismo. In altri casi si sviluppa insieme alla formazione di tessuto adiposo, all’innalzamento della glicemia e dei grassi nel sangue. Soprattutto i grassi cattivi come LDL.

Alla base di questi disturbi vi sono sempre un’alimentazione non equilibrata e una carenza di attività fisica. Eccesso di zuccheri e grassi dannosi giocano un ruolo da protagonista.

Molto più raramente il fegato grasso può essere la conseguenza di alcuni farmaci (corticosteroidi, tetraciclina, aspirina), squilibri ormonali, deficit di carnitina, digiuno prolungato e un’eccessiva esposizione a sostanze tossiche possono favorire l’accumulo di trigliceridi nel fegato. Può essere causato anche da malattie infettive come l’epatite o gastrointestinali come: morbo di Crohn, celiachia, Whipple, malassorbimenti.

Perchè il fegato grasso è pericoloso

Il fegato grasso era considerato fino pochi anni fa una condizione benigna. Si pensava che non potesse evolvere in null’altro. Che non comportasse nessun problema.

In realtà non è così. Oggi sappiamo che spesso il fegato grasso può evolvere verso condizioni più gravi di malattia epatica. Questo succede nel corso degli anni e nella più totale assenza di sintomi.

Le cellule del fegato infarcite di trigliceridi vanno incontro ad una infiammazione progressiva. Che dura anni, anche in questa fase in maniera del tutto priva di sintomi.

Questa fase viene chiamata NASH: non alcoholic steato hepatitis. Cioè steatoepatite non alcolica. A differenza della steatosi epatica è una condizione più grave. Infatti l’infiammazione porta alla morte di vari gruppi di cellule del fegato infarcite di trigliceridi (vedi immagine).

Queste cellule morte vengono sostituite da tessuto cicatriziale. Che progressivamente altera completamente la struttura del fegato. Fino ad innescare un processo irreversibile che porta alla cirrosi epatica e all’insufficienza del fegato. Cioè Il suo mancato funzionamento.

Come accorgersi della presenza di un fegato grasso

Come già accennato ripetiamo che l’infarcimento del fegato di grassi è un processo del tutto asintomatico. In molte persone inizia in età pediatrica. L’unico modo per accorgersene è l’esecuzione di un’ecografia addominale.

Questo esame deve essere fatto da tutte le persone che presentano fattori di rischio, cioè con:

  • sovrappeso e obesità
  • prediabete o diabete di tipo 2
  • alterazioni dei livelli di grassi cattivi nel sangue (colesterolo LDL, trigliceridi), riduzione di quelli buoni (HDL)
  • ipertensione arteriosa

E’ quindi fondamentale controllare il proprio stato di salute periodicamente dai 35-40 in avanti. Per evidenziare quelle forme di alterazione del metabolismo che si sviluppano in totale assenza di sintomi.

Se al fegato grasso, evidenziato con l’ecografia, si associa una elevazione delle transaminasi (SGPT, SGOT, yGT) possiamo già trovarci nella condizione di steatoepatite.

Prevenire è fondamentale

E’ fondamentale accorgersi della presenza di un fegato grasso. Infatti l’evoluzione di questa pericolosa malattia si può fermare  grazie ad una dieta sana ed equilibrata unita a una giusta quantità di attività fisica.

Purtroppo questo tipo di misure porta a effetti limitati nel tempo e spesso solo temporanei. Per questo appare essenziale affiancare trattamenti farmacologici efficaci per questa patologia. Fra i nuovi studi in corso sono emersi di recente dati positivi rispetto ai trattamenti con l’acido obeticolico (OCA). Si tratta di un farmaco già disponibile in commercio per la colangite biliare primitiva (PBC) nei centri prescrittori.

Se nel fegato si è già sviluppata una forte infiammazione, con la presenza di necrosi e cicatrici potremmo già trovarci in una fase irreversibile. In cui il fegato è ormai avviato alla cirrosi e all’insufficienza. Per cui resta solo il trapianto di fegato.

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