Aria sana dentro le nostre case, senza inquinanti. E’ questo l’obiettivo che dobbiamo porci. Perché anche l’aria che respiriamo dentro casa è soggetta a inquinamento. Le fonti di contaminazione sono diverse e in molti casi lo zampino ce lo mette chi ci abita. Contenere il rischio di inquinamento domestico è possibile, basta seguire alcuni semplici accorgimenti.
Suggerimenti per difendersi dagli agenti inquinanti che possono alterare le caratteristiche ambientali dei luoghi chiusi. Che possono costituire un rischio per la nostra salute. Dal fumo di sigaretta, che è il principale inquinante, all’uso di detersivi, candele o incensi.
Inquinamento dell’aria di casa
L’inquinamento dell’aria atmosferica è un problema conosciuto da tempo. Notevolmente dibattuto sia a livello scientifico che di opinione pubblica.
Negli ultimi decenni l’attenzione del mondo scientifico e istituzionale si è rivolto ai problemi correlati alla qualità dell’aria degli ambienti confinati. Soprattutto della casa: il cosiddetto inquinamento indoor. Un argomento di particolare interesse e di notevole rilevanza sociale è quello inerente i rapporti tra inquinamento indoor e salute dell’apparato respiratorio.
Le vie aeree rappresentano la porta d’ingresso di vari contaminanti indoor. L’uomo inala dai 10.000 ai 20.000 litri d’aria al giorno. La maggior parte dell’aria inspirata proviene dagli ambienti indoor. In generale, gli inquinanti sono presenti nell’aria di casa in concentrazioni tali che, pur non determinando effetti acuti, sono tuttavia causa di effetti cronici negativi sul benessere e sulla salute.
Soprattutto se legati ad un elevato tempo di esposizione. Le miscele complesse di inquinanti, anche a basse concentrazioni, possono provocare nel tempo effetti nocivi sulla salute delle persone suscettibili o più fragili. Come bambini, donne in gravidanza, persone anziane, persone sofferenti di asma, malattie respiratorie e cardiovascolari.
Il rischio di danni per la salute è in relazione all’esposizione (ovvero alla concentrazione integrata per il tempo) e alla suscettibilità delle persone esposte. Le persone più esposte agli effetti dannosi degli inquinanti indoor sono quelle più vulnerabili, che trascorrono un tempo maggiore.
Gli inquinanti indoor
Gli inquinanti di casa possono essere diversi e molti. Li possiamo distinguere in inquinanti chimici, biologici e fisici.
Inquinanti chimici
Nell’aria indoor possono essere presenti agenti chimici sotto forma di gas inorganici che provengono tipicamente dall’aria esterna, ma molti di questi sono emessi da fonti indoor.
Il rischio chimico è legato soprattutto alla presenza nell’aria indoor dei seguenti inquinanti chimici:
- fumo di tabacco ambientale (ETS)
- ossido e biossido di azoto (NOx, NO2)
- ossidi di zolfo (SOx)
- monossido di carbonio (CO)
- ozono(O3)
- particolato aerodisperso (PM10, PM2.5)
- benzene(C6H6)
- composti organici volatili (COV)
- formaldeide(CH2O)
- idrocarburi aromatici policiclici(IPA)
- amianto e fibre minerali sintetiche
Inquinanti biologici
Il rischio biologico è legato alla presenza nell’aria delle case di: microrganismi (funghi, batteri, virus, parassiti, protozoi), allergeni (acari della polvere, allergeni di derivazione vegetale e animale) e muffe.
I rischi per la salute associati alla presenza dei contaminanti biologici sono classificabili in tre tipologie: infettivo, tossico e allergico. Gli effetti si possono manifestare con diversa intensità in relazione a vari fattori quali le condizioni fisiche e la suscettibilità di ciascun individuo.
Agenti microbiologici
La presenza nell’aria indoor di agenti microbiologici rappresenta una fonte potenziale di trasmissione di alcune malattie infettive a carattere epidemico come: influenza, varicella, morbillo, polmonite, legionellosi, psittacosi-ornitosi, etc.
Nell’aria indoor possono essere presenti, sotto forma di bioaerosol i seguenti microrganismi:
- batteri di origine ambientale, appartenenti ai generi Bacillus o Micrococcus
- microrganismi appartenenti ai generi Mycobacterium
- batteri gram-negativi aerobi del genere Legionella. Le legionelle vivono in ambienti acquatici naturali, acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi. La Legionella pneumophila è la specie più frequente
- microrganismi appartenenti ai generi Staphylococcus, Candida, Clostridium che, possono costituire, un rischio per la salute se presentati nelle specie patogene S. aureus, C. albicans
- virus: sono tra le cause più comuni di malattie infettive trasmesse in ambienti confinati, per le loro caratteristiche di elevata contagiosità e resistenza ambientale
- endotossine e micotossine
Allergeni indoor e muffe
I più comuni allergeni indoor sono:
- gli acari (Dermatophagoides pteronyssinus e Dermatophagoides farinae)
- i derivati epidermici di animali domestici (Felis domesticus e Canis familiaris)
- gli scarafaggi (Blattella germanica e Periplaneta americana)
- i funghi o miceti (Aspergillus spp, Penicillium spp, Alternaria spp)
Molte specie fungine sono considerate di importanza allergologica tra cui in particolare l’Aspergillus fumigatus e l’Alternaria alternata. La presenza di funghi nell’ambiente è associata a condizioni ambientali a elevata umidità relativa che favorisce la loro crescita. Va ricordata la possibilità di sviluppo di alcune specie fungine nei sistemi di condizionamento dell’aria.
La specie Alternaria causa un tipo di muffa, particolarmente diffusa in Italia, che cresce su frutta e verdura in decomposizione. Oppure in ambienti particolarmente umidi, rilasciando le sue spore soprattutto su carta da parati, tappeti e terriccio. La presenza muffe è una delle principali cause di reazioni allergiche quali asma, congiuntivite, rinite e dermatiti.
Infine nell’aria indoor possono essere presenti i pollini, allergeni tipicamente outdoor che penetrati dall’esterno possono accumularsi negli ambienti indoor, specialmente nelle stagioni in cui prevale il fenomeno delle pollinosi.
Inquinanti fisici
Gli agenti fisici responsabili di una cattiva qualità dell’aria indoor sono il radon, i campi elettromagnetici (CEM) e il rumore.
Il radon è un elemento chimico naturale, radioattivo, appartenente alla famiglia dei cosiddetti gas nobili o inerti. In atmosfera il gas radon si disperde rapidamente e non raggiunge quasi mai elevate concentrazioni. Ma negli ambienti confinati come le case può raggiungere livelli di concentrazioni tali da rappresentare un rischio per la salute degli occupanti.
Il fenomeno definito inquinamento elettromagnetico è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, prodotti da:
- impianti impianti radio-TV e per telefonia mobile e altri impianti utilizzati per la trasmissione di informazioni attraverso la propagazione di onde elettromagnetiche
- impianti utilizzati per il trasporto e la trasformazione dell’energia elettrica
- centrali di produzione fino all’utilizzatore in ambiente urbano (elettrodotti)
- impianti per lavorazioni industriali
- tutti quei dispositivi che per funzionare richiedono un’alimentazione di rete elettrica (tipico esempio sono gli elettrodomestici)
Il rumore, responsabile dell’inquinamento acustico, è costituito dall’insieme dei suoni che risultano indesiderati perché di intensità eccessiva, fastidiosi o improvvisi, e che spesso rappresentano elementi di disturbo per la ricezione da parte dell’orecchio umano.
Principali fonti di inquinanti
Le principali fonti interne di inquinamento sono rappresentate da:
- occupanti (uomo, animali)
- polvere (ottimo ricettacolo per i microrganismi)
- strutture, materiali edili, arredi
- impianti (condizionatori, umidificatori, impianti idraulici)
- aria esterna, che penetra in casa e ristagna
Bioeffluenti e contaminanti biologici
Il corpo umano può emettere composti chimici i cosiddetti bioeffluenti, che non raggiungono quasi mai delle concentrazioni nocive per la salute. Molti sono caratterizzati da un odore sgradevole.
Generalmente all’aumentare del numero delle persone presenti in casa e in assenza di adeguata ventilazione, aumenta l’insoddisfazione degli occupanti a causa del progressivo deterioramento della qualità dell’aria (aria viziata). Che può essere percepita come più o meno sgradevole a causa dall’aumento della concentrazione dei bioeffluenti.
L’anidride carbonica (CO2), principale gas metabolico prodotto dall’uomo, è utilizzata come indicatore della qualità dell’aria in ambiente indoor.
Le persone sono anche sorgenti di contaminanti biologici attraverso la desquamazione dell’epidermide e, soprattutto, l’emissione di goccioline saliva: le “goccioline di Flügge“.
Immesse nell’ambiente parlando,con la tosse o lo starnuto. Queste sono in grado di rimanere sospese in aria e veicolare agenti infettivi di numerose malattie.
Anche gli animali domestici sono fonti di inquinamento biologico attraverso la perdita di peli, forfora, saliva, urine, feci.
Processi di combustione
Molte attività degli occupanti contribuiscono a inquinare l’aria della casa. Uno dei fattori principali è il fumo di tabacco passivo, oltre ai processi di combustione di petrolio, gas, cherosene, carbone e legno.
Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che il fumo di tabacco passivo contribuisce all’inquinamento degli ambienti chiusi poiché apporta significative concentrazioni di nicotina, sostanze irritanti, tossiche e cancerogene.
I processi di combustione per la cottura dei cibi e il riscaldamento degli ambienti contribuiscono all’aumento della concentrazione di ossido e biossido di azoto (NO ed NO2), anidride carbonica (CO2) e monossido di carbonio (CO).
Recentemente è aumentato l’interesse della comunità scientifica nei confronti dei fenomeni di inquinamento indoor connessi alla combustione delle biomasse. Soprattutto per la maggiore diffusione di stufe a legna e caminetti. In relazione alla crisi economica e alle politiche energetiche che ne incentivano l’impiego.
Da questo tipo di combustione derivano emissioni di inquinanti chimici pericolosi, come: monossido di carbonio (CO), composti organici volatili (COV), particolato fine carbonioso (soot) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
Materiali da costruzione e prodotti per la pulizia
I materiali utilizzati per la costruzione e l’arredamento possono rappresentare un’importante fonte di inquinamento indoor. Il problema delle emissioni perdura durante tutto il ciclo di vita della casa.
Subito dopo il completamento dell’edificio vi è il rischio della liberazione di grandi quantità di composti organici volatili COV dai materiali sintetici nuovi. Tale rischio diminuisce con il passare dei mesi.
Ma contemporaneamente inizia il degrado fisiologico dell’edificio e quindi il rilascio di altre sostanze pericolose, come l’amianto (ancora presente in ambito residenziale).
Altre potenziali fonti indoor di inquinamento sono i prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa. I prodotti antiparassitari e l’uso di colle, adesivi, solventi etc. Inoltre possono determinare una emissione importante di sostanze inquinanti l’utilizzo di strumenti di lavoro quali stampanti, plotter e fotocopiatrici e prodotti per l’hobbistica (es. colle).
Impianti di condizionamento
Gli impianti di condizionamento possono rappresentare pericolose fonti di inquinamento biologico o chimico specie se mal progettati. Oppure in cattivo stato di pulizia e manutenzione.
Colonie di microrganismi possono annidarsi e moltiplicarsi negli impianti in cui vi è presenza di acqua, per lo più stagnante. Come in umidificatori e condizionatori di aria, vaporizzatori, sistemi di riscaldamento, frigoriferi autosbrinanti, impianti idrici.
Inoltre una errata collocazione delle prese d’aria in prossimità di aree ad elevato inquinamento, come strade molto trafficate, parcheggi o autofficine, possono determinare la penetrazione di inquinanti dall’esterno.
Recentemente numerose evidenze scientifiche hanno rilevato che alcune sostanze chimiche denominate interferenti endocrini (IE), presenti nell’ambiente e negli alimenti, sono in grado di alterare l’equilibrio ormonale degli organismi viventi, esseri umani compresi anche a dosi molto basse.
L’elenco di queste sostanze, non è definitivo e comprende:
- sostanze che persistono a lungo nell’ambiente e si concentrano negli organismi viventi, e quindi anche negli alimenti alcuni pesticidi
- alcune sostanze non persistenti, ma con cui spesso entriamo in contatto nella nostra vita quotidiana, ad esempio, attraverso le plastiche, come gli ftalati ed il bisfenolo
Effetti dannosi degli inquinanti indoor
Gli effetti dannosi correlati all’alterazione della qualità dell’aria della casa costituiscono un fenomeno complesso.
Perché legati a diversi fattori ambientali e individuali, tra cui:
- tipologia e concentrazione dell’inquinante
- presenza di sinergie con altri inquinanti
- tempo di esposizione
- parametri microclimatici e suscettibilità delle persone esposte
Gli effetti possono essere acuti, a breve termine, o cronici, a lungo termine.
Effetti acuti
Gli effetti a breve termine possono presentarsi dopo una singola esposizione o dopo esposizioni ripetute a un singolo inquinante (o miscele di inquinanti), anche a basse concentrazioni. Generalmente la sintomatologia dura poco tempo e scompare con l’eliminazione della fonte di inquinamento (quando è possibile identificarla).
Effetti acuti possono verificarsi in seguito all’esposizione di breve durata a elevate concentrazioni di un inquinante tossico (o più inquinanti). Come nel caso di incidenti domestici dovuti a fughe di gas e intossicazione acuta da monossido di Carbonio (CO).
Effetti cronici
Gli effetti a lungo termine (effetti cronici) si manifestano dopo un’esposizione prolungata a livelli di concentrazione anche lievi o dopo esposizioni ripetute. Possono manifestarsi anche dopo anni dall’esposizione.
Numerose evidenze dimostrano che l’inquinamento dell’aria di casa può rappresentare un importante cofattore nella genesi delle malattie cardiovascolari e di altre malattie sistemiche. Alcuni inquinanti indoor possono contribuire all’aggravamento di patologie preesistenti.
Gruppi a rischio
Alcuni individui si presentano particolarmente sensibili all’effetto degli inquinanti. I gruppi di persone che hanno questa particolare sensibilità alle sostanze tossiche sono definiti a rischio. Subiscono effetti sulla salute a concentrazioni degli inquinanti relativamente basse. Oppure manifestano risposte più gravi rispetto a quelle manifestate dalla popolazione generale.
I gruppi più a rischio per esposizioni a inquinamento indoor sono: bambini, anziani e persone con patologie croniche cardiache e respiratorie, malattie del sistema immunitario e le persone a basso reddito. In alcuni casi le persone appartenenti ad un gruppo a rischio risultano anche le più esposte alle sostanze tossiche. Ad esempio i bambini, gli anziani i malati cronici passano molto tempo in casa. Quindi, oltre ad essere più sensibili sono anche più esposti ai rischi presenti in questi ambienti.
Inquinamento indoor e bambini
I bambini sono più a rischio degli adulti a causa della loro ridotta superficie corporea e perché il loro organismo è ancora in fase di sviluppo. Anche perché sono soggetti ad un’esposizione potenzialmente più lunga degli adulti agli agenti tossici, considerata la loro aspettativa di vita.
Le esposizioni precoci possono causare danni alla salute già nell’infanzia, ma anche più avanti nel corso della vita o nelle generazioni future. I bambini più piccoli (0-5 anni) sono particolarmente a rischio. Perché risultano più esposti ai comportamenti a rischio degli adulti come: fumo passivo, cottura di cibi senza sistemi di ventilazione adeguati, inadeguata pulizia degli ambienti ecc.
L’apparato respiratorio nell’infanzia (in particolare nei primi 6-12 mesi di vita) è particolarmente suscettibile agli effetti tossici di alcuni inquinanti ambientali. In modo particolare al fumo passivo. L’esposizione al fumo passivo, muffe e allergeni domestici (acari della polvere e derivati epiteliali di cane e gatto) rappresentano i principali fattori di rischio per l’esordio di asma e scarso controllo della malattia in età pediatrica.
Recenti dati dell’OMS evidenziano che almeno il 15% dei bambini e degli adolescenti vivono in case molto umide e in condizioni microclimatiche che contribuiscono allo sviluppo e peggioramento delle crisi asmatiche.
Malattie associate all’inquinamento di casa
Le malattie associate all’inquinamento di casa comprendono quadri patologici specifici a carico di:
- apparato respiratorio
- apparato cardiovascolare
- cute e mucose esposte
- sistema nervoso
- sistema immunologico
Sindrome dell’edificio malato
La sindrome dell’edificio malato (Sick building syndrome – SBS) indica un quadro sintomatologico ben definito. Che si manifesta in un elevato numero di occupanti edifici moderni o recentemente rinnovati.
Dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale (senza immissione di aria fresca dall’esterno). Adibiti a casa ma anche a uffici, scuole, ospedali, case per anziani, abitazioni civili.
Le manifestazioni cliniche sono aspecifiche. Insorgono dopo alcune ore di permanenza in un determinato edificio. Si risolvono in genere rapidamente, nel corso di qualche ora o di qualche giorno (nel caso dei sintomi cutanei) dopo l’uscita dall’edificio.
L’eziologia è ancora sconosciuta, probabilmente multifattoriale e variabile da caso a caso. Fattori legati agli edifici, ai sistemi di condizionamento e di ventilazione, ai programmi di manutenzione e fattori personali svolgono certamente un ruolo rilevante.
Da numerose indagini in edifici in cui sono stati segnalati problemi di salute o di comfort è emerso che il problema prevalente (in quasi la metà dei casi) era costituito da una ventilazione inadeguata.
Molti composti chimici presenti nell’aria indoor sono noti o sospettati di causare irritazione o stimolazione dell’apparato sensoriale. Possono dare vita a un senso di disagio sensoriale e a altri sintomi comunemente presenti nella cosiddetta SBS.
Alcuni studi condotti su uffici e altri edifici ad uso pubblico in diversi paesi, hanno rivelato una frequenza di disturbi tra gli occupanti compresa tra il 15% e il 50%.
Prevenzione dell’inquinamento indoor della casa
Per avere aria pulita in casa e ridurre le emissioni inquinanti e nocive bisogna prestare attenzione alle loro fonti. Dai materiali da costruzione, alle vernici, mobili, tende e tappezzerie, ai prodotti per la pulizia della casa. Dai camini a legna alle candele profumate, senza dimenticare il fumo di sigaretta.
Ecco come prevenire l’inquinamento dentro casa:
- Non esagerare con i prodotti per la pulizia, i deodoranti, gli incensi, le candele profumate e i diffusori di profumi. Preferire aceto e bicarbonato e usare ammoniaca, acido muriatico e candeggina solo quando necessario
- Leggere le etichette prima di utilizzare i prodotti per l’igiene della casa e rispettare le indicazioni, impiegare le dosi raccomandate e utilizzare tappi dosatori
- Attenzione alle miscele dei prodotti per l’igiene domestico, soprattutto quelli contenenti ammoniaca o candeggina e gli anticalcare
- Limitare l’utilizzo di insetticidi. Prima dell’uso leggiamo le etichette, cambiare l’aria con maggiore frequenza e non restiamo negli ambienti in cui si sono utilizzati
- Non fumare in casa: gli inquinanti chimici del fumo restano impregnati su tappezzerie e tende e “attaccati” su pareti e arredi per lunghi periodi
- Cambiare aria aprendo le finestre soprattutto quelle più lontane dalle strade trafficate. Tenerle aperte quando si pulisce, si cucina o si stira e utilizzare la cappa quando si cucina
- Eseguire con criterio lavori di bricolage e ristrutturazioni
- Far prendere aria agli abiti ritirati dalla lavanderia prima di riporli in armadio
- Lavare regolarmente tappezzerie e tende
- Evitare alti valori di temperatura e umidità in casa per prevenire l’aumento di inquinanti chimici e la formazione e proliferazione di muffe, acari e altri agenti biologici
- Pulire regolarmente i filtri dei condizionatori
- Cambiare l’aria più spesso con mobili e arredi nuovi
- In presenza di animali domestici rimuovere gran parte degli allergeni contenuti nelle polveri, sulla biancheria e sugli arredi. Passare regolarmente l’aspirapolvere e un panno umido sui pavimenti e cambiare spesso l’aria
- Quando ristrutturiamo casa utilizziamo materiali da costruzioni, vernici e adesivi con livelli emissivi più bassi per gli agenti chimici indoor; le etichette e i rivenditori possono darci le giuste indicazioni. Evitiamo di riposare e soggiornare negli ambienti appena ristrutturati e per almeno due settimane assicuriamo frequenti ricambi di aria
- Cerchiamo di dedicarci al bricolage all’esterno; se lo facciamo in casa, arieggiamo gli ambienti anche durante l’uso e utilizziamo in modo consapevole colle, solventi, vernici e oli
Cosa abbiamo imparato
L’aria delle nostre case è ricca di inquinanti. Sono legati alla nostra presenza, alla presenza di eventuali animali domestici, al riscaldamento, ai materiali di costruzione della casa e dei mobili. Agli inquinanti esterni che provengono da fuori e si accumulano in casa.
Molti inquinanti sono dannosi per la nostra salute. Soprattutto per le persone più fragili: anziani, bambini, malati cronici. Che sono anche quelli che passano in casa il maggior tempo della giornata. Abbiamo visto alcuni semplici consigli per ridurre al minimo questi inquinanti indoor.