La sudorazione non è una malattia, l’iperidrosi si.
Se è presente stress, tensione emotiva oppure una giornata di caldo estivo, con temperature ed umidità alte, tutti sudiamo. La cosa non è preoccupante. E’ assolutamente normale.
Però in particolari persone il fenomeno della sudorazione può essere eccessivo. Si parla di iperidrosi. Una vera e propria malattia. Il disturbo può essere generalizzato, cioè colpire più aree del corpo. O localizzato, se interessa solo alcune zone specifiche.
Chi soffre di iperidrosi, ben conosce il fastidio e la mortificazione di sentirsi costantemente le mani gocciolanti o le ascelle grondanti. Gli abiti intrisi di sudore. La sudorazione può essere improvvisa o costante e generalmente si aggrava nel periodo estivo, ma comunque è sempre tanto abbondante da causare un forte imbarazzo.
La si può considerare quasi invalidante per il lavoro e per la serenità delle relazioni, ma spesso viene sottovalutata e non riconosciuta come stato patologico, quale invece essa è.
Sudorazione
La sudorazione è un meccanismo fisiologico assolutamente normale. Il nostro organismo lo mette in atto in condizioni di caldo o di forte stress.
Serve a proteggere se stessi dagli effetti di un aumento importante della temperatura interna. E’ un metodo di “raffreddamento” del corpo.
Attraverso la produzione di sudore, da parte delle ghiandole sudoripare, si disperde il calore accumulato. Ciò si ottiene mediante il sudore che evapora sulla superficie della pelle. L’evaporazione è un processo che richiede una notevole quantità di energia termica che viene estratta dall’organismo. Il risultato è un abbassamento della temperatura.
Il sudore è un liquido incolore e inodore, costituito da acqua e un contenuto variabile di sali minerali. Viene prodotto dalle ghiandole sudoripare eccrine (vedi immagine).
Queste ghiandole sono strutture tubolari (circa 0,6 millimetri diam.) che si trovano sotto l’epidermide (lo strato corneo superficiale).
Integrate nel derma sottostante e collegate da un piccolo dotto escretore con la superficie della pelle. Le ghiandole sudoripare sono distribuite su tutta la superficie del corpo. Più densamente sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, sono circa 200/mm2.
L’attività delle ghiandole sudoripare non è costante ma varia durante le 24 ore. Raggiunge livelli minimi durante la notte. Picchi durante l’esercizio fisico, lo stress psicologico o psico-fisico, l’esposizione al calore, etc.
Altri fattori che determinano il livello di sudorazione riducendo il grado di evaporazione, sono di un alto tasso di umidità (p.es. ambiente climatico caldo-umido) o superficie cutanea coperta (scarpe chiuse, vestiti pesanti e impermeabili. etc.).
Come si attivano le ghiandole sudoripare
Come per il tessuto muscolare, la ghiandola sudoripara ha bisogno di un impulso nervoso per funzionare. Ogni ghiandola infatti viene raggiunta da una fibra nervosa.
Quando il segnale nervoso (un impulso elettrico) giunge alla terminazione nervosa, viene rilasciata una sostanza dal nervo (neurotrasmettitore) che stimola la ghiandola a produrre ed espellere il sudore. Il neurotrasmettitore che attiva le ghiandole sudoripare è una sostanza chiamata acetilcolina.
Tutte le fibre nervose che controllano la sudorazione appartengono al sistema simpatico o ortosimpatico.
La temperatura del corpo è costantemente monitorata e regolata dal sistema nervoso simpatico. L’aumento della temperatura corporea viene registrato da recettori di temperatura. Questi forniscono le informazioni ai centri del sistema neurovegetativo nel tronco encefalico.
Da qui il sistema nervoso ortosimpatico inizia a trasmettere segnali nervosi alle ghiandole sudoripare. Il flusso di segnali verrà ridotto o interrotto appena la temperatura si avvicina al livello normale.
In certi soggetti, a causa di fattori genetici e costituzionali, questo “termostato” non è calibrato in modo ottimale. Portando ad una reazione esagerata (sudorazione eccessiva) rispetto alle esigenze effettive.
Iperidrosi
L’iperidrosi è l’eccessiva secrezione di sudore da parte delle ghiandole sudoripare eccrine. E’ definito da una secrezione di sudore superiore ai 100 mg di sudore per cm2 al minuto.
Nella pratica clinica la definizione è più soggettiva e implica un eccesso di sudorazione che provoca disagio e/o una serie di difficoltà nella vita quotidiana. Nella disidrosi la produzione di sudore supera la quantità necessaria all’organismo per mantenere la temperatura corporea costante.
Bromidrosi
La bromidrosi è una sudore con odore sgradevole. Bromidrosi è spesso associata all’iperidrosi, ma una eccessiva sudorazione non è necessariamente causa di odore sgradevole.
Il sudore è un liquido inodore quando viene emesso dalle ghiandole sudoripare.
L’odore è causato da sostanze organiche, scisse da microrganismi che colonizzano la superficie della pelle e dal materiale di calze e scarpe.
Le molecole prodotte da tali processi biochimici, per lo più derivati dell’acido butirrico, vengono disciolte nel sudore ed emettono all’evaporazione il caratteristico odore di ascelle sudate e piedi sudati.
Il sudore contribuisce alla creazione di un ambiente in cui i microrganismi prosperano e proliferano.
Inoltre, anche in assenza di batteri e funghi, un odore sgradevole può essere emanato dagli indumenti o dalle scarpe quando tracce di sostanze organiche contenute nel tessuto o sulla pelle sono disciolte nel sudore.
Forme di iperidrosi
L’iperidrosi può essere primaria, detta anche essenziale o idiopatica quando non è associata e causata da malattie. E’ chiamata secondaria quando invece è causata da una malattia.
Le sedi più frequenti di sudorazione sono:
- palmo della mano
- ascella
- pianta del piede
- faccia e zona craniofacciale
- tronco: torace, addome, schiena
- generalizzata
Iperidrosi primaria
In diverse persone, caratterizzate da una particolare predisposizione genetica, i meccanismi che regolano la temperatura del corpo attraverso la sudorazione e la sua evaporazione non sono calibrati in modo ottimale.
Questo porta ad una eccessiva sudorazione, ad una reazione esagerata rispetto alle esigenze effettive.
Probabilmente la causa è una iperattivazione delle innervazioni delle ghiandole sudoripare che rispondono soprattutto a stress emotivi con una iper sudorazione.
Stress psico emotivi determinano un aumento della sudorazione nelle ore diurne, rispetto a chi non possiede questa predisposizione genetica.
L’iperidrosi essenziale inizia in genere durante l’infanzia o l’adolescenza e persiste nel corso della vita.
Manifestazioni dell’iperidrosi primaria
La sudorazione eccessiva delle mani, cioè l’iperidrosi palmare è, in genere, il tipo di iperidrosi più problematico. Forme gravi colpiscono circa 1/10 delle persone affette da iperidrosi.
Le mani sono più esposte ad attività sociali e professionali rispetto a qualsiasi altra parte del nostro corpo. Molte persone affette da questo disturbo sono limitate nella loro scelta professionale. In quanto incapaci di manipolare materiali sensibili all’umidità (carta, ecc) o riluttanti a stringere la mano.
Alcuni pazienti arrivano al punto da evitare qualsiasi contatto sociale evitabile. Il grado di sudorazione può variare da una sgradevole umidità alla formazione di una pellicola di liquido sui palmi, in casi estremi fino a gocciolare vistosamente dalle dita.
La maggior parte dei pazienti hanno inoltre mani molto fredde e oltre alle mani sono solitamente coinvolti anche i piedi (iperidrosi palmo-plantare).
Iperidrosi ascellare
E’ la forma più comune di iperidrosi e colpisce circa 8 su 10 persone che soffrono di iperidrosi, cioè circa il 2% della popolazione. Il problema principale è la formazione di grandi aloni di sudore o addirittura depositi di sale sui vestiti. La persona affetta li percepisce come molto imbarazzante e quindi cerca se possibile di nasconderli.
Iperidrosi facciale
Sudore che scende a goccioloni dalla fronte in situazioni di stress può essere molto imbarazzante. In quanto l’individuo è indotto a temere che altri possano considerarlo nervoso e insicuro.
Caratteristiche comuni
La sudorazione può apparire improvvisamente con attacchi di sudorazione profusa o manifestarsi in modo più continuo.
Può essere provocato da temperature elevate, sforzo fisico, stress emotivo, ma anche apparentemente senza alcun motivo evidente.
In genere peggiora nella stagione calda e tendere ad essere meno intensa durante l’inverno.
Iperidrosi secondaria
In questo caso l’eccesso di sudorazione ha una causa ben definita in quanto conseguente ad una malattia.
Può essere dovuta a:
- lesioni neurologiche
- ipertiroidismo
- terapia ormonale dei carcinomi
- malattie psichiatriche
- obesità
- menopausa
- diabete
- problemi cardiovascolari
In genere l’iperidrosi secondaria si manifesta in modo generalizzato, cioè distribuito su tutto il corpo.
La terapia
Nel trattamento dell’eccesso di sudorazioni è consigliabile un approccio graduale. Iniziando con i metodi meno invasivi a quelli più impegnativi qualora i primi dovessero rivelarsi insufficienti.
Solo in casi con grave iperidrosi palmare la chirurgia può essere presa in considerazione tra le prime opzioni terapeutiche in quanto garantisce quasi sempre un risultato buono e duraturo.
Prodotti naturali
La natura offre una serie di ottimi alleati contro l’eccesso di sudorazione. La salvia, sotto forma di olio essenziale, da aggiungere nell’acqua del bagno tiepida o nell’acqua bollente dell’infuso da bere, è perfetta per diminuire la produzione di sudore.
Anche la lavanda e il timo, da aggiungere ai bagni e agli infusi sono ottimi per l’iperidrosi lieve moderata..
L’argilla verde può essere davvero utile: basta aggiungerne 200 g nell’acqua tiepida della vasca per un rilassante bagno serale. Tra le bevande naturali da consumare quotidianamente per combattere l’iperidrosi c’è il decotto a base di estratto secco di quercia.
Oltre ai rimedi specifici, può essere utile anche mettere in pratica alcuni accorgimenti dello stile di vita. Come preferire abiti leggeri, tessuti naturali e traspiranti. Curare con attenzione la propria igiene personale con detergenti neutri e seguire un’alimentazione priva di condimenti o cotture che appesantiscono la digestione. Ma ricca di frutta e verdura, soprattutto nei mesi più caldi.
Antitranspiranti
Gli antitraspiranti sono prodotti per uso esterno contenenti sostanze che riducono la sudorazione.
Esistono diversi composti in grado di otturare i condotti delle ghiandole sudoripare, inibendone la secrezione di sudore.
La maggior parte dei prodotti in commercio per il trattamento della sudorazione eccessiva contengono cloruro di alluminio o simili sali di alluminio con ioni di cloro.
Applicata direttamente sulla pelle, la sostanza attiva provoca un restringimento o la chiusura dei condotti delle ghiandole sudoripare. Causato da gonfiamento (edema) delle cellule che rivestono il condotto o tramite la formazione di un coagulo.
L‘effetto dura in genere per diverse ore. Fino a quando i condotti si riaprono e la crescente pressione del sudore supera la resistenza dell’ostruzione, liberando il condotto.
L’effetto antibatterico che inibisce lo sviluppo di odore è dovuto essenzialmente all’aggiunta di sostanze antisettiche, in particolare l’alcol etilico (etanolo).
Alcuni prodotti contengono anche additivi per attenuare l’effetto irritante del cloruro di alluminio sulla pelle sensibile.
Il più comune effetto avverso dei sali di alluminio è una reazione irritativa, manifestandosi in arrossamento, prurito e/o bruciore della pelle. Un trattamento ininterrotto può risultare in dermatite cronica (eczema).
Farmaci sistemici
Sono utilizzati gli anticolinergici. Hanno un’azione di riduzione della sudorazione grazie al loro effetto inibitorio sull’azione del neurotrasmettitore acetilcolina.
Queste sostanze occupano i recettori presenti sulla superficie delle cellule della ghiandola sudoripara impedendo all’acetilcolina di legarsi agli stessi recettori. Mentre l’acetilcolina stimola la ghiandola a produrre ed espellere il sudore, gli anticolinergici non hanno effetto attivante sulla ghiandola e quindi la sudorazione si riduce.
Purtroppo gli anticolinergici non agiscono soltanto sulle ghiandole sudoripare. Esercitano un’azione inibitoria su tutte le funzioni organiche controllate dal neurotrasmettitore acetilcolina.
Tra questi organi figurano le ghiandole salivari, l’apparato digerente, la vescica, il cuore. L’effetto inibitorio degli anticolinergici può quindi comportare secchezza delle fauci, visione sfuocata, stipsi, flusso urinario debole, aumento della frequenza cardiaca.
Spesso a causa di questi effetti collaterali il trattamento deve essere interrotto prima che si abbia raggiunto un dosaggio sufficiente ad inibire la traspirazione in modo soddisfacente.
Per questo motivo questi farmaci raramente costituiscono una soluzione accettabile a lungo termine, ma possono essere impiegati occasionalmente per sopprimere la sudorazione in situazioni in cui l’iperidrosi sarebbe particolarmente imbarazzante.
Infiltrazioni di botulino
La tossina botulinica è una proteina prodotta dal batterio Clostridium botulinum.
Nell’organismo la tossina botulinica agisce come neurotossina. Inibisce la trasmissione del segnale dal nervo agli organi bersaglio (muscoli, ghiandole sudoripare, ecc.). In condizioni normali il segnale nervoso provoca l’emissione di neurotrasmettitore (acetilcolina) dalla terminazione del nervo. L’acetilcolina attiva le cellule dell’organo bersaglio.
La tossina botulinica è in grado di bloccare il rilascio di acetilcolina e l’organo bersaglio rimane inattivo (vedi immagine).
Questa sostanza viene impiegata prevalentemente in condizioni caratterizzate da muscoli ipertonici o eccessivamente attivi. Come nel caso di blefarospasmo, torcicollo, strabismo, spasticità in pazienti con paralisi cerebrale o paraplegici.
Oppure nel caso della eccessiva sudorazione dove sono presenti da ghiandole sudoripare iperattive. In medicina estetica, la tossina botulinica è usata per spianare le rughe del viso, paralizzando i muscoli che causano la formazione delle rughe.
La terapia consiste nella effettuazione di molteplici iniezioni subdermiche con minime quantità di tossina. In modo da coprire uniformemente la superficie interessata dall’eccessiva sudorazione.
L’effetto inibitorio perdura per circa 5-8 mesi. In seguito la sudorazione si ripresenterà, all’inizio in modo lieve, aumentando poi molto lentamente. In molti casi anche dopo un anno non viene raggiunto il livello di iperidrosi iniziale.
Pertanto per la maggioranza dei pazienti è sufficiente un trattamento annuale, da ripetersi preferibilmente prima della stagione estiva. Purtroppo una piccola percentuale dei casi trattati (circa il 5-10%) non risponde a tale terapia.
Il maggiore pregio di questo metodo consiste nella quasi totale assenza di effetti collaterali.
Presenta ovviamente anche alcuni svantaggi:
- costo molto elevato della sostanza
- risultato non definitivo
- trattamento molto doloroso a livello di mani e piedi in mancanza di anestesia adeguata
- transitoria ipostenia della muscolatura della mano, con ripercussione sui movimenti fini
- possibile indebolimento della mimica (paralisi dei muscoli facciali)
Ionoforesi
La ionoforesi è una tecnica che consiste nel far passare una corrente di bassa intensità attraverso la cute nella parte del corpo interessata dall’iperidrosi. Si tratta di un metodo non invasivo utilizzato nelle persone che non sono riuscite ad ottenere un risultato soddisfacente dagli antitraspiranti.
Il meccanismo non è del tutto chiarito. Si ipotizza che la corrente causi un ispessimento microscopico dello strato superficiale in modo da otturare i condotti delle ghiandole sudoripare. Probabilmente interferisce anche con la sensibilità dei recettori che reagiscono allo stimolo nervoso della ghiandola.
Il trattamento viene effettuato con mani e/o piedi immersi in bacinelle parzialmente riempite con acqua e collegate tramite elettrodi al generatore. Con un potenziometro si può regolare l’intensità della corrente in modo che questa venga appena percepita ma non risulti fastidiosa.
Per le ascelle vengono utilizzati elettrodi speciali inseriti in apposite taschine di spugna assorbente ben bagnata.
Sono state sviluppate anche maschere in spugna per il viso per consentire il trattamento dell’iperidrosi facciale.
All’inizio i trattamenti, della durata di 20-30 minuti, vanno ripetuto quotidianamente o ogni 2 giorni. I primi giorni può verificarsi un peggioramento transitorio, ma nei giorni successivi la sudorazione tende a diminuire gradualmente.
Dopo una decina di giorni circa segue in genere un periodo con mani/piedi asciutti che può durare da qualche giorno a 3-4 settimane. Appena si ripropone la prima umidità è consigliabile praticare subito un ciclo di mantenimento. Molti pazienti si sottopongono periodicamente una volta la settimana ad una seduta.
Corrente continua e corrente a pulsazioni
Il metodo classico della ionoforesi si avvale di corrente continua costante, ben documentata e con ottimi risultati soprattutto per mani e piedi. In parti del corpo o in persone particolarmente sensibili, o alla presenza di microlesioni della pelle, la corrente continua classica (di intensità costante) può essere mal tollerata al livello necessario per una terapia efficace.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati dispositivi dotati di generatore che emette la corrente in pulsazioni di una certa frequenza. Appositamente studiata per ottenere il massimo di efficacia senza irritare. Infatti, questo tipo di corrente è quasi impercettibile nonostante l’energia trasmessa alla cute sia notevolmente più elevata.
Pertanto questi apparecchi, oltre ad essere meglio tollerati, hanno un effetto più intenso e duraturo. A parte i piedi per i quali sembra altrettanto efficace la ionoforesi a corrente continua, la terapia con corrente pulsata viene preferita per le altre forme di iperidrosi e soprattutto al viso e alle ascelle nonché nelle persone sensibili e nei bambini.
Purtroppo la maggiore efficacia si riflette anche nel prezzo: i dispositivi a corrente pulsata sono in genere nettamente più costose.
Chirurgia
Solo in situazione estreme si può prendere in considerazione anche una terapia chirurgica.
Si tratta dell’asportazione delle ghiandole sudoripare oppure della chirurgia del sistema ortosimpatico.
Cosa abbiamo imparato
La sudorazione è un meccanismo fisiologico con cui regoliamo la temperatura del nostro corpo. Sudiamo, il sudore evapora e questo consuma energia con perdita di temperatura.
In alcune persone vi è uno squilibrio di questo sistema legato ad una predisposizione genetica. Ciò provoca una eccessiva sudorazione chiamata iperidrosi. Il disturbo può essere di entità variabile.
Nei casi di sudorazione importante la persona interessata tende a limitare le sue attività sociali e spesso non può svolgere adeguatamente alcuni lavori. E’ un disturbo molto fastidioso. Esistono diverse terapie per limitare l’eccesso di sudorazione. Il più efficace è sicuramente l’uso della tossina botulinica. Per ritrovare la gioia di stare con gli altri, senza preoccupazioni eccessive.