Crampi muscolari fastidiosi e frequenti, scopriamo cosa sono

Crampi muscolari: fastidiosi e frequenti, scopriamo cosa sono

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Studio medico Anguissola, via Sofonisba Anguissola 25/1, Milano. A due passi dalla fermata Bande nere della linea rossa. 

I crampi muscolari di solito sono condizioni non gravi e passeggere. Diventano molto fastidiosi se particolarmente frequenti.

Soprattutto durante la notte. Possono portare ad insonnia. Oppure indicare condizioni patologiche più serie. Sono molto vari.

Ci sono crampi muscolari che si verificano durante l’esercizio fisico, a riposo o di notte. La disidratazione è una causa comune per i crampi muscolari. Si risolvono di solito con lo stiramento del muscolo

I muscoli

I muscoli si suddividono in:


  • Muscoli striati scheletrici o volontari: si contraggono in seguito a impulsi nervosi provenienti dai motoneuroni del sistema nervoso, ovvero a livello cosciente. Questi muscoli sono connessi a segmenti scheletrici e presentano la caratteristica di essere controllati dalla nostra volontà
  • Muscoli striati cardiaci: costituiscono la componente muscolare del cuore, detta miocardio. Hanno una struttura simile ai muscoli scheletrici ma si contraggono involontariamente
  • Muscoli lisci: si presentano in genere di colore più chiaro rispetto alla muscolatura striata. Sono questi a costituire la componente muscolare dei visceri. Sono involontari, cioè la contrazione di questi avviene in maniera indipendente dalla volontà. Sotto il controllo di ormoni, stimoli esterni o in seguito a impulsi provenienti dal sistema nervoso autonomo

Cosa sono i crampi muscolari

Quando usiamo i muscoli scheletrici, come quelli di braccia e gambe, essi alternativamente si contraggono e si rilassano, mentre ci muoviamo.

I crampi muscolari sono contrazioni involontarie di un muscolo scheletrico. Che si contrae involontariamente e non riesce a rilassarsi a comando.

Sono brevi contrazioni improvvise, forti e sostenute. Spesso dolorose, inibite dallo stiramento.

Sono coinvolti una parte di un muscolo, il muscolo intero o più muscoli che normalmente agiscono insieme.

Solitamente quelli dell’arco plantare dei piedi e quelli dei polpacci. Anche se possono essere colpiti tutti i muscoli volontari.

A volte il crampo lo si può vedere e “toccare” perché è come un grumo duro e dolente di muscolatura tesa sottopelle.

I crampi muscolari possono durare da pochi secondi a un quarto d’ora o, occasionalmente, più a lungo. In media durano 9 minuti. Non è raro che un crampo si ripeta più volte, fino a quando si risolve.

Il crampo muscolare può essere seguito, per alcune ore, da episodi ricorrenti, da un dolore residuo o da un semplice senso di fastidio.

Sono molto comuni negli adulti. Diventano sempre più frequenti con l’invecchiamento. Colpiscono quasi il 50% degli anziani almeno tre volte la settimana. Soprattutto agli inferiori. Ma anche i bambini possono avere crampi.

Hanno ben precise caratteristiche neurofisiologiche. Cioè se valutati con l’elettromiografia hanno un aspetto caratteristico.

L’elettromiografia è un esame che studia la funzione del nervo o del muscolo.

Quando arriva un crampo muscolare, bisogna interrompere qualsiasi attività in corso.

La persona non è in grado di utilizzare il muscolo interessato mentre è presente il crampo.

Non solo crampi

Ci sono fenomeni molti simili ai crampi muscolari veri e propri. Sono le contratture e i crampi distonici.

Crampo distonico

E’ una contrazione di durata variabile talvolta dolorosa, non influenzata dallo stiramento del muscolo.

Contrattura

E’ una contrazione persistente spesso indotta dall’attività più o meno prolungata, talvolta dolorosa. Generalmente sono provocate da esaurimento delle riserve energetiche muscolari.

La differenza principale con il crampo muscolare è la reversibilità. Una contrattura non è reversibile (guarisce) che in qualche giorno. Mentre per il crampo si parla di frazioni di ora.

Purtroppo la confusione è totale anche negli addetti ai lavori che consigliano per i crampi riscaldamento e stretching (utili per evitare contratture) prima dell’evento sportivo.

Nel caso di contrattura il soggetto a riposo non avverte dolore. Al massimo un leggero fastidio. Mentre nel caso di crampo, anche interrompendo, il gesto atletico il dolore è molto vivo

Cosa causa i crampi

I crampi muscolari sono causati da ipereccitabilità dei nervi che stimolano i muscoli.

Abbiamo detto che i muscoli sono suddivisi in muscoli volontari, che rispondono ai nostri comandi. E in muscoli involontari che si contraggono indipendentemente dalla volontà.

La contrazione dei muscoli volontari volontari parte da un atto di volontà. Quindi da un’area del cervello. Il comando viaggia sotto forma di impulso nervoso elettrico in un nervo contenuto nel midollo spinale.

Raggiunge quelli che si chiamano motoneuroni alfa sempre nel midollo spinale. Il motoneurone alfa ha il compito di trasferire il nostro comando al muscolo e di farlo contrarre.

Dal motoneurone alfa parte una lunga estroflessione che raggiunge il muscolo scheletrico. Qui il passaggio dell’ordine volontario avviene attraverso quella che si chiama placca neuromuscolare.

E’ una sinapsi formata non da due neuroni, ma da un neurone (il motoneurone alfa) e il muscolo scheletrico.

Quando l’impulso elettrico nervoso arriva alla placca neuromuscolare dal terminale presinaptico viene liberato il neurotrasmettitore che si chiama acetilcolina. Questa legandosi con i recettori presenti sulla parte muscolare della placca provocano la contrazione del muscolo scheletrico.

Al termine del comando volontario il motoneurone non libera più acetilcolina. Il muscolo si rilassa.

Durante il crampo muscolare si viene a creare una momentanea alterazione della capacità del motoneurone di comunicare con il muscolo. Il motoneurone alfa passa ad una condizione di ipereccitazione e continua a scarica acetilcolina anche al termine del comando volontario.

La scarica di acetilcolina non è più sotto il controllo volontario. Così anche la contrazione muscolare non risponde più al comando volontario. Persiste in maniera autonoma.

Questo processo si risolve da solo. Oppure può essere interrotto dallo stiramento muscolare. Lo stiramento muscolare è in grado di comunicare al motoneurone di bloccare la secrezione continua di acetilcolina.

Questa condizione di ipereccitabilità del motoneurone può essere spontanea oppure causata da diversi fattori che ne favoriscono l’insorgenza.

Situazioni che favoriscono l’insorgenza di un crampo

Una posizione non naturale mantenuta per un certo tempo può causare un crampo muscolare. In questo caso il crampo muscolare si manifestano perché la normale circolazione del sangue è ostacolata. Ciò provoca delle riduzione nell’apporto di sangue e quindi di ossigeno che possono portare a quel l’ipereccitabilità del motoneurone descritta prima.

Lesioni

Lo spasmo muscolare può verificarsi come un meccanismo di protezione a seguito di un infortunio, come ad esempio un osso rotto.

Intensa attività fisica

L’uso vigoroso dei muscoli e l’affaticamento muscolare (nello sport o con attività non abituali) o qualsiasi uso ripetitivo di un muscolo possono causare crampi muscolari. La fatica provoca alterazioni biochimiche che portano all’ipereccitabilità del motoneurone.

L’utilizzo eccessivo di un muscolo, ad esempio, spiega la frequenza con cui i calciatori (o altri atleti) accusano crampi muscolari dolorosi.

Durante una competizione inoltre , il muscolo è affaticato e, soprattutto se il clima è caldo, è più facile perdere acqua e sali minerali con la sudorazione: la disidratazione e la perdita di sali sono infatti importanti fattori di rischio

Alterazioni elettrolitiche

Bassi livelli di calcio, sodio, potassio e magnesio nel sangue possono aumentare l’eccitabilità delle terminazioni nervose del motoneurone. Le alterazioni di questi minerali ed elettroliti possono avere varie cause, tra cui uno scarso apporto con la dieta.

Freddo

Il freddo può determinare problemi di circolazione soprattutto agli arti inferiori. La vasocostrizione provocata dal freddo potrebbe ridurre momentaneamente l’apporto di ossigeno al motoneurone con aumento della sua ipereccitabilità. Scatenando un crampo muscolare.

Disidratazione

Una perdita eccessiva di liquidi e sali minerali aumentano la probabilità di crampi muscolari. Questi crampi hanno più probabilità di verificarsi d’estate.

Per esempio i crampi possono colpire chiunque soggiorni sufficientemente a lungo in ambienti troppo caldi. La perdita di acqua provoca anche una diluizione del sodio che contribuisce alla formazione dell’ipereccitabilità del motoneurone.

I crampi da calore

La disidratazione in alcune persone portano alla comparsa dei crampi da calore. Quei crampi che si verificano nel corso dell’esecuzione di sforzi fisici in ambienti particolarmente caldi (temperatura >38 °C), umidi e scarsamente ventilati.

I crampi da calore sono un’evenienza piuttosto comune in determinate professioni, i tipici casi sono rappresentati dai lavoratori delle acciaierie, dai minatori, dal personale delle sale macchina, operai delle fonderie, stiratrici ecc.

La disidratazione causa un’eccessiva perdita di liquidi reintegrata soltanto con acqua. La conseguenza è che viene a verificarsi una perdita relativa di sodio e, in alcuni casi, anche di magnesio e potassio.

Spesso sono accompagnati da abbondante sudorazione, affaticamento, midriasi (dilatazione delle pupille) e polso debole.

I crampi da calore vengono anche definiti sindrome (o malattia) di Edsall.

Trattare i crampi da calore è abbastanza semplice. Per ottenere la remissione del crampo, infatti, è sufficiente ricorrere a impacchi caldo-umidi (41-43 °C circa) e ingerire liquidi o alimenti contenenti cloruro di sodio.

Ai soggetti più predisposti a sviluppare crampi da calore viene talvolta suggerita, a scopo preventivo, l’assunzione di tavolette di cloruro di sodio. L’uso di questi integratori però non è scevro da fastidiosi effetti collaterali come irritazioni gastriche e talvolta edema. Questi integratori devono essere assunti sotto controllo del medico di fiducia.

Crampi a riposo o crampi muscolari notturni

Sono molto comuni a qualsiasi età e si verificano spesso durante la notte. I crampi notturni sono dolorosi e si presentano di frequente,molte volte per notte, e molte notti a settimana.

In genere interessano i muscoli dei polpacci o quelli del piede provocando una notevole flessione plantare del piede o delle dita. L’intensità del dolore è tale che provocano il risveglio del soggetto.

Nella maggior parte dei casi la durata dei crampi notturni è piuttosto breve, ma spesso hanno la tendenza a ricomparire nel corso della notte. Più raramente sono interessati i muscoli della zona antero-laterale della gamba e quelli della regione posteriore della coscia.

In alcuni casi, invero non troppo frequentemente, a seconda della gravità della manifestazione, il soggetto avverte un indolenzimento regionale diffuso che permane per alcuni giorni.

L’esatta causa dei crampi notturni non è perfettamente nota. Probabilmente il problema è da ricercare nella disidratazione o in bassi basso livelli ematici di minerali quali calcio, magnesio e sodio.

Spesso portano ad insonnia. Sono molto più frequenti tra gli anziani.

Crampi muscolari associati alla gravidanza

Molte donne in gravidanza soffrono di crampi muscolari che possono limitare le attività quotidiane. Soprattutto durante il terzo trimestre. Si presentano in una percentuale che va dal  dal 10% al 30% della gravidanze.

Iniziano più frequentemente nel secondo e terzo trimestre. Spesso sono quotidiani e localizzati alle gambe. Sono stati associati ad una riduzione del magnesio nel sangue.

Crampi professionali

I crampi professionali od occupazionali, sono disturbi classificati nell’ambito delle distonie focali. Le distonie focali sono caratterizzate da contrazioni muscolari prolungate e spesso dolorose che provocano torsioni e movimenti ripetitivi.

Si parla di crampi professionali in quanto insorgono generalmente in occasioni di atti professionali costantemente ripetuti. L’esempio classico è il cosiddetto crampo dello scrivano. Ma sono noti anche il crampo del pianista, del violinista, del dattilografo ecc. Rappresentano la tipica manifestazione del danno da costante ripetizione di un movimento.

Nel crampo dello scrivano, per esempio, attualmente, nei casi meno gravi si ricorre alla somministrazione di farmaci antinfiammatori e miorilassanti e al massaggio. Mentre nei casi più gravi l’unica terapia che offre risultati concreti è la chirurgia.

Buoni risultati, in alcuni casi, vengono ottenuti con la terapia botulinica. La tossina botulinica interrompe la trasmissione del neurotrasmettitore dal motoneurone alla fibra muscolare scheletrica. L’inoculazione della tossina botulinica nel muscolo interessato, pur provocando una certa debolezza, peraltro temporanea, riesce ad alleviare i sintomi del problema.

La terapia con tossina botulinica deve essere ripetuta alla ricomparsa dei sintomi. Generalmente trascorrono 3-4 mesi fra una somministrazione e l’altra. Il numero delle sedute varia a seconda della tipologia di disturbo e della risposta del soggetto.

Crampi muscolari associata ad una malattia

Problemi di circolazione dei vasi sanguigni degli arti inferiori possono portare ad un ridotto apporto di ossigeno alle terminazioni nervose dei motoneuroni. Questo predispone all’insorgenza di crampi.

Possono essere associati ad una malattia dei vasi sanguigni degli arti inferiori dovuta a vari fattori.

Tra i principali l’aterosclerosi, il fumo di sigaretta, l’obesità, la sindrome metabolica, il diabete.

Presentano crampi muscolari il 75% dei pazienti con vasculopatie periferiche e il 62% dei pazienti con aterosclerosi.

Farmaci

Diversi farmaci possono avere come effetti collaterali i crampi muscolari.

Soprattutto i diuretici che portano ad una riduzione del potassio.

Altri farmaci che possono causare crampi muscolari sono: raloxifene, estrogeni coniugati, naprossene, teriparatide, daclizumab, levalbuterolo, albuerolo/ipatropio, pregabalina, bromocriptina, bupropione, celecoxib, cetirizina, cinacalcet, ciprofloxacina, citalopram, clonazepam, donepezil, eszopiclone, fluoxetina, gabapentina,lansoprazolo, rivastigmina, sertalina,telmisartan, zolpidem.

Il danno nervoso da terapie anti-neoplastiche può causare crampi degli arti inferiori.

Altre malattie

Diverse altre malattie possono provocare i crampi muscolari:


  • disturbi alla tiroide
  • problemi alla colonna vertebrale con compressione dei nervi
  • insufficienza surrenalica
  • malattie epatiche e cirrosi

Circa il 60% dei pazienti cirrotici lamenta crampi degli arti inferiori. In alcuni casi anche carenze vitaminiche possono predisporre in alcune persone ai crampi muscolari. Queste includono le carenze di tiamina (B1), acido pantotenico (B5) e piridossina (B6).

Anche i pazienti sottoposti a dialisi per insufficienza renale possono sviluppare crampi muscolari a fine dialisi.

Malattie neurologiche e neuromuscolari associate a crampi

Diverse malattie neurologiche e neuromuscolari possono provocare crampi muscolari.Come la malattia di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipla.

Come si possono prevenire i crampi muscolari

Importante è mantenere sempre una adeguata idratazione. Ricordarsi di bere spesso, prima, durante e dopo l’allenamento, anche se non percepite un’immediata sete.

È importante reintegrare anche sodio e potassio cioè i principali componenti del sudore perso. In particolare quando non se ne assumono abbastanza durante i pasti, se l’attività fisica supera le quattro ore di durata, o durante i primi giorni di caldo torrido.

In queste condizioni, l’aggiunta di modeste quantità di sale (0,3 g / L a 0,7 g / l) può compensare la perdita di sale nel sudore.

I crampi associati alla gravidanza possono essere prevenuti assumendo supplementi di calcio e magnesio.

Un adeguato apporto di calcio e magnesio è altrettanto importante. L’apporto di calcio di almeno 1 grammo al giorno è ragionevole. 1,5 grammi sono raccomandati per le donne a rischio osteoporosi.

Del magnesio supplementare può essere molto utile per alcuni, soprattutto se una persona ha carenza di magnesio. Il magnesio è presente in molti alimenti  come verdure, cereali, carne e pesce, banane, albicocche, noci e soia.  

Altra cosa utile è quella di evitare l’eccessiva fatica muscolare e posizioni innaturali tenute per diverso tempo.

Come trattare i crampi

È necessario massaggiare la parte dolente, riscaldandola e cercando di stirare il muscolo contratto. Possiamo immergere il muscolo in acqua calda.

Cosa abbiamo imparato

I crampi muscolari sono fenomeni passeggeri ma che possono essere molto fastidiosi se frequenti. soprattutto quando si tratta di crampi notturni che provocano insonnia, Oppure di crampi durante la gravidanza.

Sono contratture dolorose, improvvise di una parte di un muscolo, del muscolo intero o di diversi muscoli. Colpiscono muscoli che sono sotto il controllo della volontà. Per una momentanea alterazione dell’eccitabilità dei motoneuroni l’impulso nervoso non è più controllato dalla volontà ma autonomo e continuo. Ciò porta al crampo muscolare.

Sono diverse le condizioni che in alcune persone li favoriscono. Diverse malattie sono associate ai crampi muscolari. Se i crampi muscolari sono frequenti  e associati ad altri sintomi dobbiamo parlarne con il nostro medico di fiducia.

Con una adeguata alimentazione ed idratazione possiamo prevenirli. Soprattutto se associati ad attività fisica prolungata. Per risolvere il crampo è necessario stirare il muscolo colpito o riscaldarlo. Il sollievo è di solito immediato.

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