Si definisce aterosclerosi una malattia cronica delle arterie del nostro corpo. Sclerosi significa indurimento. Questa malattia porta infatti ad un progressivo irrigidimento della parete delle arterie a cui nel tempo si associa una loro parziale o totale occlusione. Le conseguenze possono essere sono devastanti. L’aterosclerosi è la principale causa di infarto del cuore ed ictus cerebrale.
Aterosclerosi che cos’è?
Il termine aterosclerosi è stato coniato da Marchand nel 1904. Per indicare alterazioni delle grosse arterie caratterizzate da depositi di grassi neutri, acidi grassi, colesterolo e suoi esteri. Depositi che vanno incontro a calcificazioni e fibrosi.
Viene oggi considerata una malattia infiammatoria cronica degenerativa delle arterie. La lesione caratteristica della malattia è l’ateroma. Cioè la formazione sulla superficie interna della parete vascolare di un accumulo costituito da tessuto fibroso e grassi. Soprattutto colesterolo LDL. Colpisce in modo particolare le arterie di grandi e medie dimensioni.

L’aterosclerosi inizia a formarsi in giovane età. probabilmente già nel corso delle prime due decadi di vita. Le lesioni si sviluppano nel giro di 30-40 anni. Durante i quali questa malattia non da nessun sintomo.
Solo nella fase avanzata della malattia si manifestano sintomi dovuti al una parziale o totale occlusione di arterie più o meno grandi.
Possiamo avere angina o un infarto acuto del cuore. Attacchi ischemici transitori o un ictus cerebrale. Sofferenza della arterie degli arti inferiori con dolore durante il cammino od ulcere. Quando compaiono i sintomi sono gravi a volte mortali. E molte arterie del nostro corpo sono infarcite di grasso e più o meno occluse.
Come si forma l’ateroma
Il punto di partenza è rappresentato da una disfunzione endoteliale. L’endotelio è la parte interna dell’arteria. Questa disfunzione facilita l’ancoraggio alla parete dell’arteria di cellule infiammatorie che si chiamano macrofagi.
Le lipoproteine a bassa densità (LDL), particelle di lipidi circolanti, si ossidano ( si danneggiano) e vengono inglobate dai macrofagi. Questo fenomeno innesca una risposta infiammatoria cronica, che liberazione di citochine. Si accumulano progressivamente macrofagi infarciti di lipoproteine e altre cellule infiammatorie.
La placca in via di costituzione infiammata libera fattori di crescita. Tali sostanze favoriscono la proliferazione delle cellule muscolari e la deposizione di strutture connettivali.
Si forma così un cappello fibroso di tessuto connettivo denso che ricopre la parte centrale costituita da grassi. Nel suo complesso questa struttura viene chiamata placca ateromatosa o ateroma.
La placca può fissurarsi e rompersi, formando il substrato per una trombosi. Dal trombo si possono staccare frammenti che vanno ad occludere le arterie più piccole.
Questi processi determinano la progressiva occlusione delle arterie. Il loro irrigidimento e il distacco di frammenti della placca con gravi effetti per la nostra salute.
Fattori di rischio per l’aterosclerosi
Fattori di rischio non modificabili
- familiarità genetica
- età, invecchiamento
- sesso (maschi >> femmine)
Fattori di rischio modificabili
- Aumentati livelli di lipoproteine-colesterolo a bassa densità LDL
- Ridotti livelli di lipoproteine-colesterolo ad alta densità HDL
- Ipertensione arteriosa
- Diabete mellito
- Fumo di sigaretta
- Inattività fisica
- Obesità
- Sindrome Metabolica
- Elevazione della proteina C reattiva nel sangue
- Incremento dei fattori di coagulazione (per esempio, fattore VII, fibrinogeno)
- Aumento dell’omocisteina
- Aumento delle lipoproteine A
- Elevati livelli di acido urico
- Reazioni psichiatriche a condizioni di stress (depressione, stati ansiosi, difficoltà psico‐sociali, disturbi del sonno).
Un fattore di rischio emerso da poco è rappresentato dall’inquinamento delle città. In particolare le polveri sottili rappresentano un importante fattore di rischio.
L’insieme di alcuni fattori di rischio per aterosclerosi viene chiamato sindrome metabolica.
La diagnosi di sindrome metabolica si pone in presenza di almeno 3 dei seguenti fattori:
- obesità addominale: circonferenza della vita superiore a 102 cm per l’uomo e 88 cm per la donna
- ipertrigliceridemia: concentrazione di trigliceridi superiore a 150 mg/dl (1,69 mol/l)
- colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl (1,04 mmol/l) nell’uomo e a 50 mg/dl (1,29 mmol/dl) nella donna
- ipertensione: valori pressori superiori a 130/85 mmHg
- intolleranza al glucosio con iperglicemia a digiuno > 110mg/dl
Dislipidemia e aterosclerosi
I lipidi e il colesterolo sono trasportati nel torrente sanguigno sotto forma di complessi macromolecolari di lipidi e proteine chiamati lipoproteine.
Vi sono quattro classi principali di lipoproteine:
- HDL (contengono apoA1 e apoA2), diametro 7-20 nm
- LDL (contengono apoB-100), diametro 20-30 nm
- lipoproteiche a bassissima densità (VLDL) (contengono apoB-100), diametro 30-80 nm
- chilomicroni (contengono apoB-48), diametro 100-1.000 nm.
L’alterazioni dei contenuti delle diverse lipoproteine nel sangue viene chiamata dislipidemia. L’aumento dei grassi circolanti nel sangue è uno dei più importanti fattori che favoriscono la formazione e l’evoluzione dell’aterosclerosi.
Le conseguenze dell’aterosclerosi
Sono:
- infarto acuto del miocardio
- insufficienza cardiaca
- morte improvvisa
- ictus cerebrale
- trombosi dei vasi degli arti inferiori
Strategie preventive e/o terapeutiche
Le misure non farmacologiche rappresentano il cardine della prevenzione dell’aterosclerosi e delle sue conseguenze.
Si basano su tre interventi distinti sullo stile di vita, che riguardano l’abitudine al fumo, l’alimentazione, e l’attività fisica.
Tali interventi dovrebbero diventare una regola di vita visto la precoce insorgenza delle prime alterazioni a livello della parete delle arterie.
Fin da bambini con una dieta sana e bilanciate e una buona attività fisica si possono prevenire le lesioni aterosclerotiche.
Va mantenuto anche un peso adeguato.
Vanno controllati periodicamente gli zuccheri, la pressione e i livelli di grassi nel sangue.
In caso di presenza di diabete, ipertensione arteriosa vanno rigorosamente curate queste condizioni.
Diversi farmaci sono poi in grado di ridurre i livelli plasmatici di LDL.
Le principali classi di farmaci utilizzati clinicamente sono le statine a cui si stanno aggiungendo nuove classi di farmaci.