Peperoncino moltissimi effetti benefici ma non esageriamo

Peperoncino: moltissimi effetti benefici ma non esageriamo

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Studio medico Anguissola, via Sofonisba Anguissola 25/1, Milano. A due passi dalla fermata Bande nere della linea rossa. 

Il peperoncino oltre ad essere buono è dotato di molte proprietà e di tanti benefici sulla nostra salute.

Ha moltissime qualità antiossidanti ed antinfiammatorie. La ricerca scientifica sta mettendo in evidenza puntualmente tutte queste azioni benefiche. Si sta concentrando per cercare di scoprire il suo ruolo nella prevenzione dei tumori.

Tuttavia bisogna stare attenti, perché ci sono anche delle controindicazioni, soprattutto per chi soffre di alcune patologie, come vedremo.

Il peperoncino

Il Peperoncino appartiene al genere Capsicum L ed alla famiglia delle Solanacee, come la patata, il pomodoro, il tabacco. E’ una pianta annuale, importata dall’America da Cristoforo Colombo subito dopo la sua scoperta.

Pianta dal fusto eretto, foglie ovato lanceolate, fiori bianchi solitari, frutto oblungo che dal verde passa al giallo poi al rosso. La principale sostanza biologicamente attiva che contiene è la capsaicina, responsabile del forte sapore pungente.

Il peperoncino piccante sia rosso che verde, è una ricca fonte di vitamina C. 100 g di peperoncini freschi forniscono circa 76,4 mg di vitamina C.

Contiene 41.610 UI di vitamina A.

30 mg di vitamina E

Sono presenti anche vitamine del gruppo B come la niacina, la vitamina B6, la riboflavina e la tiamina.

Sono infine presenti delle buone quantità di minerali tra cui troviamo: potassio, manganese, ferro e magnesio, rame, zinco e selenio.

E’ ricco di potassio. Il potassio è un elettrolita importante che regola i fluidi corporei aiutando a controllare la frequenza del battito cardiaco e la pressione sanguigna.

Contiene inoltre vari polifenoli: oleoresina, carotenoidi, quercitina, esperidina, erodietina, acido malonico, flavonoidi.

I polifenoli sono sostanze che hanno importanti effetti antiossidanti e insieme alla vitamina C ed E ci proteggono dai danni dei radicali liberi e dello stress ossidativo.

Cosa sono i radicali liberi e lo stress ossidativo

Azione su vasi sanguigni e cuore

Il peperoncino ha un azione vasodilatante. Cioè favorisce un aumento di calibro delle arterie e delle vene con un effetto antipertensivo. Ci aiuta a controllare al meglio la pressione arteriosa.

Contrasta l’accumulo di colesterolo cattivo, il colesterolo LDL a livello delle arterie. E’ ricco di acidi grassi polinsaturi che consentono di rafforzare i vasi sanguigni e di mantenere elastici i capillari, migliorando l’ossigenazione del sangue.

Il peperoncino ha un’azione protettiva nei confronti del cuore i dei nostri vasi sanguigni.

Anche i capelli trarrebbero beneficio dall’uso del peperoncino, perché la migliore circolazione sanguigna si rifletterebbe in maniera positiva anche sui bulbi piliferi.

Proprietà antinfiammatorie

Grazie hai polifenoli di cui è ricco, il peperoncino, ha notevoli proprietà antinfiammatorie.Ci aiuta ad alleviare l’infiammazione delle alte vie aeree (naso, gola, faringe).

Contribuisce, come vedremo meglio in seguito, ad alleviare i dolori reumatici grazie alla capsaicina. Questa sostanza favorisce la digestione. ha poi proprietà disinfettanti e antibatteriche.

Un toccasano per il dimagrimento

Il peperoncino è un rimedio naturale per ridurre il senso di fame e bruciare calorie in modo salutare. Rivelandosi così un prezioso alleato per coloro che fanno fatica a dimagrire.

Questo effetto è stato sottolineato da uno studio pubblicato recentemente su “Physiology & Behaviour”. Il sapore piccante di questa spezia aiuta a controllare i morsi della fame e a bruciare le calorie del pasto più in fretta.

Il merito è soprattutto della capsaicina, la sostanza che conferisce al peperoncino il caratteristico aroma piccante. Favorisce  il consumo di energia stimolando la termogenesi. cioè la produzione di calore da parte del nostro organismo. Bruciando sia grasso bruno che bianco.

Tutti i volontari che si sono sottoposti al test hanno evidenziato un aumento della temperatura interna e la combustione accelerata delle calorie ingerite.

Coloro che non erano abituati a mangiare piccante hanno fatto registrare anche una riduzione del senso di fame. Se siete a dieta e non avete mai fatto un grande uso di peperoncino, è arrivato il momento di farlo.

Peperoncino e longevità

Il peperoncino non solo pare aiuta a dimagrire ma un suo consumo abituale potrebbe anche allungare così la vita.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Plos One pubblicato nel gennaio del 2017.

Il consumo di peperoncino rosso piccante sarebbe da associare a una riduzione del 13% della mortalità generale e, in particolare, sarebbe in grado di prevenire il rischio di ictus e cardiopatie come l’infarto.

La ricerca è stata condotta in base ai dati raccolti dal National health and nutritional examination survey III.

Un’indagine che ha monitorato per 23 anni l’alimentazione di più di 16mila cittadini americani di età pari o superiore a 18 anni. Un campione veramente importante dal punto di vista scientifico.

I ricercatori hanno analizzato le caratteristiche principali dei partecipanti.  Hanno osservato che i consumatori abituali del peperoncino tendevano a essere più giovani, per lo più maschi, bianchi, sposati, con il vizio del fumo, abituati a bere alcolici e a mangiare più verdure e carne.

I consumatori di peperoncino avevano livelli inferiori di colesterolo “buono”, il colesterolo HDL rispetto a quelli che non consumavano peperoncino.

Sono stati analizzati il numero dei decessi e le cause di morte relative a un periodo di circa 18 anni.

Sorprendente risultato

La sorpresa è stata quella di osservare come  le persone che consumavano il peperoncino correvano un rischio di mortalità generale inferiore del 13% rispetto agli altriRisultando più protetti soprattutto dalle malattie cardiovascolari.

Il merito di questa maggiore sopravvivenza sarebbe della capsaicina che sarebbe capace di modulare il flusso sanguigno nelle arterie. Comprese quelle del cuore e del cervello.

Inoltre, questa sostanza possiede delle proprietà antimicrobiche che bene farebbero alla flora intestinale. Tutte caratteristiche che potrebbero far sì che i consumatori di peperoncino vivano più a lungo.

Sulla base dei risultati della, che confermano dati ottenuti da ricerche precedenti, si potrebbe affermare che il consumo del peperoncino o di cibo piccante dovrebbe diventare una raccomandazione dietetica.

La capsaicina

Abbiamo visto come una delle sostanze biologicamente attive responsabile degli effetti salutari del peperoncino è la capsaicina.

Questa sostanza è prodotta dalla pianta con una funzione di protezione del suo frutto. E’ una sostanza che resta inalterata per lungo tempo, anche dopo cottura e congelamento.

La capsaicina fu scoperta nel 1816 da P.A. Bucholtz, che la sostanza isolò dal peperoncino macerato mediante solventi organici. Il metodo è tuttora utilizzato per estrarre l’oleoresina dal peperoncino. Nel 1846 L.T. Thresh la sintetizzò in forma cristallina, e la battezzò capsaicina.

Nel 1878 Endre Hogyes dimostrò che la capsaicina stimola le mucose della bocca e dello stomaco, aumentando la produzione di succhi gastrici. Nel 1930 E. Spath e F.S. Darling produssero capsaicina di sintesi.

Azione farmacologica della capsaicina

Oggi gli studi su questa sostanza si sono moltiplicati tantissimo. La capsaicina del peperoncino è considerata come un farmaco con diverse azioni.

Ha un’azione:


  • antidolorifica
  • antiobesità
  • antinfiammatoria
  • antiossidante
  • neuroprotettiva
  • anticancro
  • antiprurito

Sono diversi gli studi che la portano a poter essere utilizzata come un vero e proprio farmaco per le malattie vascolari, l’obesità e la sindrome metabolica.

Quando parliamo di malattie vascolari parliamo di cuore e prevenzione di ictus cerebrali. Di protezione delle vene delle gambe.

Molto avanzati sono gli studi sulle proprietà antidolorifiche della capsaicina. Sostanza che pare avere anche importanti effetti anticancro. Ha anche un importante effetto di protezione gastrica.

Effetto antidolorifico

Sicuramente l’effetto antidolorifico della capsaicina del peperoncino è uno dei più studiati.

E’ in grado di agire sul dolore cronico, sul doloro muscolo-scheletrico e sull’emicrania.

L’azione antidolorifica si ottiene iniettando la capsaicina e anche spalmandola sulla pelle con opportune preparazioni.

Effetto anticancro

La capsaicina del peperoncino svolge anche un’azione antiproliferativa che può essere sfruttata per colpire i tumori maligni.

E’ stata studiata nel cancro del seno, del polmone, del colon, nel carcinoma esofageo, gastrico, nell’adenocarcinoma del fegato, nella leucemia, nel carcinoma del pancreas e della prostata.

Azione sull’apparato gastrointestinale

La capsaicina può avere un doppio ruolo sull’apparato gastrointestinale. In particolar modo sullo stomaco. Può avere un effetto protettivo o lesivo a seconda della dose di capsaicina che si assume.

E’ in grado di ridurre i disturbi dispeptici. Cioè la presenza predominante di dolore e/o fastidio persistente o ricorrente localizzato allo stomaco. Più o meno associato a senso di pienezza.

L’azione sarebbe mediata dalle fibre viscerali nocicettive C. Sono fibre nervose che raccolgono segnali dallo stomaco. La capsaicina è in grado di inibire la trasmissione del segnale da parte di queste fibre, coinvolto nella dispepsia.

Avrebbe anche un’azione protettiva e curativa nel fegato grasso chiamato anche non alcoholic fatty liver disease (NAFLD).

Rappresenta ormai la causa più frequente di epatopatia cronica nella pratica clinica ambulatoriale. E’ definita da un eccessivo accumulo di trigliceridi nel fegato (>5%), generalmente evidenziato da un quadro di ecoriflettenza all’ecografia.

Il fegato grasso era considerato fino a non molti anni fa una condizione benigna. Si ritiene oggi che in una proporzione di casi la NAFLD possa assumere un decorso evolutivo (approfondimento).

In particolare quando alla steatosi si associano infiammazione e danno epatocellulare. Questa condizione è denominata steatoepatite non alcolica (NASH: non alcoholic steato hepatitis).

A differenza della steatosi epatica è una condizione più grave. In cui il fegato è soggetto a processi infiammatori, di cicatrizzazione e morte dei tessuti (necrosi).

Che alterano in modo definitivo la funzionalità dell’organo. È una malattia epatica cronica che può evolvere fino allo stadio di cirrosi epatica e portare ad insufficienza epatica.

Azioni sulla pelle

Applicazioni topiche di capsaicina sono utilizzate a livello dermatologico per la cura di varie malattie della pelle. Tra queste ci sono: alopecia areata, varie forme di prurito, lichen simplex cronico, lipodermatosclerosi e la psoriasi.

Meccanismo d’azione della capsaicina

La capsaicina agisce e provoca gli effetti descritti in precedenza legandosi al recettore TRPV1. Un recettore che controlla l’apertura e la chiusura di canali per gli ioni.Cioè molecole che hanno una carica elettrica.

Sono recettori presenti a vari livelli e in tutti i nostri organi. Questa sostanza contenuta nel peperoncino può agire in diversi modi. A seconda del dosaggio e delle situazioni del nostro organismo.

Può attivare il recettore, ma soprattutto la sua attivazione continuativa a basso dosaggio desensibilizza il recettore. Cioè lo inattiva.Con un effetto antidolorifico e antinfiammatorio.

Per mimare l’azione della capsaicina è stato sintetizzato in laboratorio un analogo della capsaicina: la capsazepine. Altri analoghi sono in studio.

L’obiettivo è quello di ottenere molecole da utilizzare come farmaci che abbiano tutti gli effetti positivi della capsaicina senza effetti collaterali.

Effetti avversi della capsaicina

E’ una sostanza che se utilizzata in modo non corretto ha un’azione irritante della pelle. Può anche indurre una eccessiva vasodilatazione dei vasi sanguigni.

Un uso eccessivo può avere un effetto gastrolesivo. Cioè invece di proteggere la parete dello stomaco la erode favorendo lo sviluppo di ulcera.

Irritazioni da peperoncino

Come abbiamo visto si usa il peperoncino a livello topico, sotto forma di lozioni o creme. Prima di tutto va prescritto da un medico che conosca bene l’azione di questi prodotti.

Quindi è importante non farlo entrare in contatto con i tagli o le abrasioni della pelle. Soprattutto quando si ha una cute sensibile e soggetta alle manifestazioni allergiche. Quando si taglia il peperoncino è bene proteggersi con i guanti, per non provocare irritazioni alla pelle delle mani.

Si deve avere cura di non portarsi le mani agli occhi, alla bocca o alle mucose. Se gli occhi si espongono al peperoncino, cominciano a secernere le lacrime, arrivando, nei casi più gravi, anche alla congiuntivite.

Controindicazioni all’assunzione di peperoncino

Se assunto senza esagerare le controindicazioni sono veramente poche. Nei soggetti affetti da ulcere dello stomaco va fatta particolare attenzione.

Come nei bambini sotto i 12 anni. Visto che il loro apparato digerente è piuttosto delicato. Per evitare disturbi, dovrebbero limitarsi anche le donne in gravidanza o nel periodo dell’allattamento.

Cosa abbiamo imparato

Il peperoncino fa bene alla nostra salute. a vari livelli. Ovviamente la raccomandazione è quella di non esagerare mai. Di consumarlo in piccole dose e spesso.

La sostanza che favorisce tutti questi effetti benefici è la capsaicina. E’ considerata un vero e proprio farmaco per diversi disturbi. Somministrata direttamente sulla pelle , per bocca o per iniezioni. Sono allo studio diverse molecole sintetizzate in laboratorio uguali alla capsaicina. Da utilizzare come farmaci. La raccomandazione, oltre al normale consumo alimentare. è quella di evitare sempre il fai da te.

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2 commenti su “Peperoncino: moltissimi effetti benefici ma non esageriamo”

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