Un’elevata concentrazione di omocisteina nel sangue – iperomocisteinemia – viene oggi considerata un fattore di rischio per la nostra salute. Vediamo perché.
Omocisteina, cos’è?
Conosciamo tutti il colesterolo come fattore di rischio per diverse delle malattie tipiche dei nostri tempi.
Pochi sanno che c’è un’altra sostanza molto importante. Si tratta dell’omocisteina. Un aminoacido, contenente zolfo, che se raggiunge livelli troppo alti nel sangue può far insorgere diversi problemi di salute.
Proprio come il colesterolo, gran parte dell’omocisteina che circola nel nostro corpo deriva dai cibi che assumiamo. In particolare dalle proteine di origine animale.
Nell’estrarre omocisteina dagli alimenti la vitamine B6, B12 e l’acido folico hanno un ruolo importante.
In condizioni normali l’omocisteina estratta dagli alimenti viene utilizzata dal nostro corpo ed eliminata con le urine.
Conseguenze dell’aumento di omocisteina
In alcune condizioni nel corso degli anni i livelli di omocisteina nel sangue possono aumentare oltre la norma.
L’aminoacido in eccesso va a danneggiare le pareti dei vasi sanguigni, soprattutto le arterie.
Le arterie sono i vasi sanguigni che portano sangue ricco di ossigeno dal cuore a tutti gli organi. Il danno delle arterie provocato dall’omocisteina si concentra nella stessa area colpita da aterosclerosi.
Un eccesso di omocisteina nel sangue determina una alterazione dello stato di alcune proteine.
Possono essere colpite soprattutto l’albumina del sangue, l’emoglobina, immunoglobuline, colesterolo LDL, colesterolo HDL, transferrina, antitripsina, e fibrinogeno.
Può cambiare il potenziale di membrana con effetto dannoso sulle cellule del sistema nervoso centrale. In modo particolare nell’ippocampo e nella corteccia cerebrale. L’ippocampo è una regione strategica per memoria e emotività.
Amplifica lo stress ossidativo.
Malattie favorite da un aumento di omocisteina
L’aumento delle quantità di omocisteina è stata inserita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) tra i fattori di rischio cardiovascolare, cerebrovascolare e del sistema vascolare periferico. È considerata anche un aminoacido dannoso per il sistema nervoso centrale.
L’aumento di omocisteina nel sangue può rappresentare un fattore di rischio per molte malattie,
tra le quali:
- malattie cardiovascolare, favorendo l’insorgenza di infarto cardiaco ed angina
- ictus ischemico a livello cerebrale
- demenze senili, soprattutto la malattia di Alzheimer
- malattia di Parkinson
- ritardo o diminuzione dell’intelligenza nei bambini in età scolare, disfunzioni cognitive
- può favorire danni al tessuto osseo ed articolare: osteoporosi, artriti.
- malattie gastrointestinali, tra cui la stipsi, la malattia di Crohn, malattia infiammatoria intestinale e il cancro del colon
- diabete (soprattutto le complicanze del diabete)
- durante la gravidanza può portare a malformazioni fetali e/o all’aumento dei casi di aborto spontaneo
- Può favorire lo sviluppo di alcune neoplasie
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L’aumento dei livelli di omocisteina nel sangue colpisce soprattutto le placche di aterosclerosi. In questa area già danneggiata dell’arteria favorisce la formazione di trombi. Infatti aumenta la tendenza del sangue a coagularsi.
Favorisce il distacco del trombo o di parte di esso determinando emboli. Questi viaggiano nel sangue e possono determinare l’occlusione di arterie più piccole con conseguente ischemia a valle dell’occlusione.
L’ischemia è la carenza di ossigeno e di nutrimenti dei tessuti che non ricevono più sangue o ne ricevono meno delle loro necessità.
Come capire se l’omocisteina è alta
E’ difficile accorgersi di un aumento di omocisteina. Visto che è del tutto asintomatico.
L’unico modo per valutare il livello di omocisteina ed eventualmente intervenire, è controllare i valori attraverso specifiche analisi del sangue.
Il range entro cui i livelli di omocisteina devono rimanere è stato stabilito dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). E’ di 10-12 µmoli per litro. Il livello di omocisteina non dovrebbe superare 13 micromoli per gli uomini, 11 per le donne e 11,3 per bambini sotto i 14 anni.
Può essere utile ricordare come i valori ematici di omocisteina si possono riassumere in tre diversi livelli di rischio e di gravità:
- moderato (16-30 μmol/L)
- medio (31-100 μmol/L)
- severo (>100 μmol/L)
Il livello di omocisteina nel sangue va monitorato nel tempo, con controlli periodici, così come si deve fare con il colesterolo.
Cause di un aumento di omocisteina
La concentrazione di omocisteina nel sangue è legata all’interazione di alcuni fattori di natura genetica, ed altri legati all’ambiente.
Lo stile di vita è molto importante nel determinare l’aumento di omocisteina. Una dieta particolarmente povera di vegetali, soprattutto di vitamine del gruppo B è un importante fattore di rischio per l’aumento di questo aminoacido. Soprattutto la carenza di carenza di acido folico, vitamina B12 o vitamina B6
Altri fattori di rischio sono:
- Il fumo di sigaretta
- eccessivo consumo di caffè e di bevande alcoliche
- stile di vita sedentario, ridotta attività fisica
- esposizione cronica all’inquinamento atmosferico, specialmente al particolato
In presenza di varie malattie si può registrare un aumento di omocisteina. In particolare in caso di malattie renali croniche, ipotiroidismo, psoriasi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide.
Anche durante trattamenti con alcuni farmaci è possibile l’aumento dei livelli ematici di omocisteina. Tra questi i farmaci più importanti sono: metotrexate, carbamazepina, fenitoina, isoniazide, inibitori delle COX-2.
Cosa fare in caso di un aumento di omocisteinemia
Quando nel nostro organismo vi è un eccesso di omocisteina, questo si difende attraverso alcuni strumenti di “lotta” come la vitamina B9 o l’acido folico. Un micronutriente, di origine soprattutto vegetale, che può neutralizzare gli effetti negativi di eccessi moderati di omocisteina.
Via libera dunque a tutti gli alimenti ricchi di acido folico. In particolare verdure a foglia verde, crucifere, frutta che andrebbero consumate il più possibile crude o leggermente cotte a vapore. In quanto l’acido folico è una vitamina che con le alte temperature tende a disperdersi.
L’ideale è, come viene consigliato ormai da ogni medico o nutrizionista, mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno.
Può essere importante associare ad un maggiore apporto di acido folico anche un po’ di vitamina B12 in più. In quanto supporta e sostiene il lavoro dell’acido folico.
Tuttavia può non basta fare il pieno di alimenti con elevate quantità di acido folico per potersi ritenere sufficientemente al sicuro dalle conseguenze sgradite degli eccessi di omocisteina.
Come abbiamo accennato non tutto l’acido folico contenuto negli alimenti viene utilizzato dal nostro organismo. Una buona parte dell’acido folico si perde durante la cottura o perché vi è un’esposizione prolungata alla luce solare.
Se proprio non si riesce ad arginare la situazione di eccesso di omocisteina con l’alimentazione, il medico potrebbe consigliare anche una adeguata integrazione quotidiana di acido folico.
E’ bene poi ridurre il consumo di proteine animali (in particolare carne rossa, concesso invece il pesce). Scegliendo piuttosto proteine di origine vegetale come i legumi.
E’ anche anche importante cercare di abbracciare un nuovo stile di vita più sano ed equilibrato. Abbandonare alcuni vizi come il tabacco.
Ridurre il peso in caso di un suo eccesso. Praticare un’attività fisica moderata ma costante.