In Giappone è stato scoperto come le Sirtuine aumentano la nostra longevità. Già in precedenza alcuni studi hanno mostrato come un ridotto apporto calorico determini effetti positivi rispetto ad alcune malattie importanti, come quelle cardiovascolari e neuro-degenerative. Niente di nuovo.
Si sa, la dieta è un fattore fondamentale per il benessere.
Ma la novità c’è, ed è importante. Un regime alimentare ristretto sembra possa determinare un aumento della resistenza del nostro organismo allo stress. Non solo. Ne rallenta anche i naturali processi di invecchiamento. Come? Grazie alle sirtuine!
Un regime alimentare che aumenta durata e qualità della vita
L’importante scoperta ha preso le mosse da alcuni studi condotti sugli abitanti dell’isola di Okinawa. Su quest’isola, situata in Giappone, vive una tra le popolazioni più longeve sul pianeta.
Il segreto della longevità degli abitanti di Okinawa sembra, infatti, essere legato alla loro alimentazione e stile di vita.
Osservando le abitudini alimentari della popolazione è emerso che è il mangiare fino all’80% della sazietà il segreto della loro longevità. Unitamente ad una dieta ricca di antiossidanti come verdure a foglia verde, patate dolci, legumi e pesce.
Mangiare bene fa vivere a lungo
La regola alimentare dell’80% osservata dagli abitanti di Okinawa ha un suo fondamento biologico, basato essenzialmente sul rapporto fame-sazietà.
Quando avvertiamo il segnale della fame, infatti, i recettori “di sazietà” del nostro organismo impiegano circa una ventina di minuti a comunicare il cessato allarme fame al cervello.
Ciò che mangiamo nel frattempo rischia quindi di essere superiore al reale bisogno del nostro organismo. Niente di più sbagliato quindi del mangiare “a sazietà”.
Meglio mangiare lentamente e alzarsi da tavola ancora con un senso di fame. Si eviteranno così gli eccessi e, come testimoniano i centenari giapponesi, si vivrà più a lungo.
Mangiare bene fa vivere a lungo.
Ma c’è un altro meraviglioso meccanismo che il nostro organismo attiva quando l’apporto calorico va a ridursi per qualunque motivo (una dieta, una carestia).
Un meccanismo biologico di autodifesa per il suo mantenimento in salute durante la “carestia”, facendo scendere in campo le sirtuine.
Sirtuine: ossia i geni di lunga vita
Le sirtuine sono enzimi de-acetilanti che, messe in allarme dalla “carestia”. Cioè dal fatto che nel nostro organismo non si raggiunge sazietà perché manca cibo. Quindi le sirtuine si attivano per affrontare questa carenza di alimenti.
Prima di tutto, soprattutto nelle cellule adipose, in assenza di glucosio, favoriscono l’utilizzazione dei grassi come fonte di energia. Praticamente dicono alle nostre cellule: visto che non avete zucchero da utilizzare, usate i grassi per sopravvivere. Questo consuma le riserve di grassi. Che vengono bruciati per produrre energia e trasformati in corpi chetonici.
Ma c’è dell’altro. La reazione biologica del nostro organismo alla carestia ha ulteriori e importantissimi effetti positivi che contribuiscono ad aumentare la durata della nostra vita.
Infatti l’attivazione delle sirtuine riduce i processi infiammatori. Aumenta le molecole antiossidanti. Riducendo lo stress ossidativo. Riduce le disfunzioni dei mitocondri. Gli organelli in cui queste reazioni avvengono.
Sono tutti processi che rallentano l’invecchiamento e ci difendono dalle malattie croniche. Infatti riducono la resistenza all’insulina e la tendenza a sviluppare il diabete.
Sono molecole che ci aiutano non soltanto a sopravvivere dunque, ma a vivere meglio e più a lungo.
Gli alimenti che attivano le sirtuine
Sembrerebbe però che alcuni alimenti siano in grado di attivare naturalmente le sirtuine prescindendo dal ridotto apporto calorico.
Sono i cosiddetti “attivatori di sirtuine” di cui il resveratrolo, contenuto nell’uva e nel vino rosso, è il più potente.
Sono circa una ventina gli alimenti che attivano le sirtuine: olio extra vergine di oliva, cipolle rosse, capperi, caffè, prezzemolo, peperoncino, cavolo riccio, fragole, sedano. Datteri Medjoul, rucola, grano saraceno, tofu e la curcuma. Cacao, noci, maracujà, mirtilli, tè verde, cicoria rossa, soia, e appunto, il vino rosso.