Prendersi cura dell’ambiente o meglio degli ambienti in cui viviamo vuol dire prendersi cura di se stessi. Quindi prendersi cura della nostra salute fisica, degli alimenti con cui ci nutriamo e del nostro benessere psicologico. Dobbiamo parlare di ambienti perché nel corso della nostra vita ci spostiamo in diverse dimensioni. Prima di tutto la nostra casa. Poi il luogo di lavoro. Quindi i vari scenari del mondo che ci circonda.
La casa
È il posto in cui ci rilassiamo con la nostra famiglia. In cui recuperiamo le energie. Deve essere curata in tutti quei particolari che ci permettono di rafforzare la nostra salute fisica e mentale. Possiamo arricchirla di vari accessori a seconda che ci siano bambini o che sia una casa in cui vivono anziani. Oppure persone con abilità diverse. Deve essere una casa che consuma meno energia possibile. Addirittura che la produce. Costruita con tutti gli accorgimenti per renderla eco sostenibile.
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Ambiente
Al di fuori della nostra casa possiamo contribuire a preservare il più possibile l’ambiente che ci circonda. Cercando di limitare ogni forma di inquinamento. Questo fa bene a noi e a tutti il pianeta. Oggi in grossa difficoltà a causa di un uso dissennato delle sue ricchezze. Che sono ricchezze di tutti e non di pochi.
Quando parliamo di inquinamento parliamo di tutte quelle alterazioni che rendono l’ambiente pericoloso per la salute nostra. Per quella degli animali che condividono con noi i vari ambienti. Dei vegetali che eliminano gli inquinanti e con cui ci cibiamo. La stragrande maggioranza dell’inquinamento è dovuto alle attività dell’uomo.
Possiamo avere un inquinamento:
- atmosferico (dell’aria che respiriamo)
- delle acque
- del suolo
- acustico
- radioattivo
Tutte le nostre scelte individuali possono modificare e prevenire l’inquinamento. Il nostro stile di vita diventa fattore che ci fa stare meglio ma può far star meglio gli ambienti che ci circondano. Questo aumenta il nostro benessere. Genera un circolo non più vizioso ma virtuoso. Se scegliamo una nuova medicina e un nuovo stile di vita possiamo vivere una vita lunga e sana. Ma anche regalare salute agli ambienti intono a noi.
Un esempio: la carne
L’esempio più evidente di come una nostra scelta possa contribuire a migliorare gli ambienti in cui viviamo è il consumo di carne. Negli ultimi decenni l’aumento del consumo di carne è stato molto importante. Con conseguenze disastrose per il nostro pianeta.
La produzione di carne necessita di coltivare grosse quantità di cereali per alimentare gli animali da cui deriva la carne. Nel mondo circa il 60% dei terreni potenzialmente agricoli sono adibiti a questo scopo. Negli Stati Uniti, oltre l’80% del mais, il 90% di soia, il 70% di grano e il 95% dell’avena sono coltivati per dar da mangiare agli animali da allevamento.
Ricordiamo che per ottenere 1 kg di proteine di carne animale occorre coltivare una superficie agricola almeno 16 volte maggiore a quella necessaria a ottenere 1 kg di proteine vegetali.
Il 60% dell’acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall’agricoltura di cereali per animali da macello. Per dare un’idea, mentre per produrre 1 kg di patate servono circa 500 litri di acqua, per 1 kg di manzo ne servono circa 100.000 litri.
L’aumento della produzione di carne necessita quindi di aree sempre maggiori. Quantità crescenti di terreni agricoli da destinare all’allevamento del bestiame e alla sua alimentazione. Per ottenere terreni agricoli si abbattono boschi e foreste. Ogni minuto di ogni giorno viene distrutta nel mondo un’area di foresta grande quanto otto campi di calcio. Cancellando così grosse aree che riassorbono sostanze inquinanti. Nella foresta Amazzonica, l’88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo.
Consumo di carne e ed effetto serra
Secondo i dati riportati da Jeremy Rifkin, negli Stati Uniti per produrre 1 kg di carne da bovini allevati con cereali coltivati industrialmente occorrono circa 8 litri di benzina. Pertanto, in base al consumo medio pro-capite, una famiglia media di quattro persone, mangiando 340 kg di carne l’anno, consuma quasi 3.000 litri di benzina. Quanta ne occorre per percorrere 45.000 chilometri in automobile. Con un consumo medio di circa 15 chilometri al litro.
Poiché la combustione di un kg di petrolio sviluppa circa 3 kg di CO2, le emissione di CO2, generate per rispondere al consumo di carne di una famiglia ammontano a quasi 9 tonnellate annue.
Un vegetariano che guida un SUV è più ambientalista di un carnivoro in bicicletta.
A queste emissioni occorre aggiungere il metano e il protossido d’azoto generati dalle deiezioni degli animali da allevamento. Dalle deiezioni dei bovini deriva il 19% delle emissioni globali di metano. Dal letame degli allevamenti deriva il 65% delle emissioni globali di protossido d’azoto.
Una scelta salutare
Una alimentazione sana ed equilibrata necessità di una riduzione della quantità di carne dalla nostra dieta. Soprattutto carne rossa. Questo non vuol dire diventare vegani. Vuol dire mangiare meno carne. Un scelta che ci permette di prevenire le malattie croniche del benessere da una parte. Dall’altra di contribuire alla salute del nostro ambiente e della terra.