Vertigini cause e possibili terapie

Vertigini: cause e possibili terapie

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Studio medico Anguissola, via Sofonisba Anguissola 25/1, Milano. A due passi dalla fermata Bande nere della linea rossa. 

Le vertigini sono un disturbo molto comune. Sono una delle dei principali cause per cui ci si rivolge  al medico. Possono essere del tutto benigne, cioè non collegate ad alcuna malattia. Oppure possono essere legate ad una malattia vera e propria. Possono comparire all’improvviso quando si è in piedi, seduti o sdraiati ma fermi. Può sembrare di essere in movimento, di girare, di fluttuare.

Se si sta camminando, improvvisamente può sembrare di rovesciarsi. Spesso sono avvertite quando si sale su una nave, sull’auto o su una giostra. Se sono frequenti o costanti possono ripercuotersi in modo significativo sulla vita di un individuo. Ma raramente sono segnali di condizioni gravi e potenzialmente mortali.

Cosa sono le vertigini

Il termine vertigine deriva da vertere, cioè girare.

E’ una sensazione falsa, illusoria di rotazione del proprio corpo, o della testa, oppure degli oggetti dell’ambiente circostante.

Provoca l’impressione di rotazione o dell’ambiente circostante o della propria persona anche se i piedi sono ben saldi a terra e si è del tutto immobili.

Non è un disturbo “reale” dell’equilibrio, ma della “percezione dell’equilibrio” stesso che si traduce in instabilità, mancanza di equilibrio. La vertigine è una illusione di movimento.

E’ una condizione che coinvolge l’apparato vestibolare dell’orecchio, la vista e la percezione di sé e del mondo circostante cioè le afferenze propriocettive.

L’apparato vestibolare è l’organo dell’equilibrio situato nell’orecchio.

Le afferenze propriocettive sono tutti i segnali che arrivano al nostro cervello dai recettori presenti su muscoli, articolazioni, in particolare collo e tronco, dai barocettori piante dei piedi.

Sono informazioni che segnalano continuamente la nostra posizione nel mondo, nello spazio.

Queste informazioni si integrano e vengono elaborate dal cervello. Questo ci permette di mantenerci in equilibrio senza difficoltà in ogni momento della nostra vita.

Ogni volta che interviene un’alterazione nella complessa integrazione delle informazioni che provengono da occhi, orecchie, cervello, muscoli ed articolazioni si generano le vertigini.

Come sono descritte

Ognuno di noi può usare diverse espressioni per descrivere la sensazione di vertigine:


  • manca la terra sotto ai piedi
  • gira la testa
  • sembra di camminare sull’acqua
  • Vedo tutto girare

Sono alcune espressioni usate dalle persone che accusano vertigini unitamente alla paura di cadere e di non essere in grado di stare in piedi autonomamente. La persona dice che deve cercare un sostegno per camminare o stare in piedi, spesso chiude gli occhi.

Possono essere descritte come capogiro, giramento di testa, testa vuota, confusione, vacillamento.
Questa sensazione di rotazione può causare un’andatura barcollante, oppure fare vacillare o cadere. Si può provare stordimento, senso di vaghezza, sensazione di fluttuare, visione confusa, confusione o disorientamento.

Spesso sono accompagnate da alterazioni neurovegetative come nausea, vomito, pallore e sudorazione fredda, diarrea, modifiche della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, nonché paura, ansietà o senso di panico.

In base a come sono descritte le vertigini sono suddivise in:


  1. oggettive: il paziente vede ruotare l’ambiente intorno a sé
  2. soggettive: il paziente si sente ruotare

Quando cercare aiuto

E’ consigliabile chiamare il 118 o andare in pronto soccorso in presenza di capogiri associati a:


  • Un mal di testa improvviso o grave
  • Vomito persistente
  • Modifiche improvvise della parola, della visione o dell’udito
  • Passo malfermo o difficoltà a camminare
  • Svenimento
  • Dolore toracico o frequenza cardiaca irregolare
  • Torpore o debolezza
  • Affanno
  • Febbre alta
  • Collo molto rigido
  • Ferita alla testa
  • Convulsioni

Bisogna consultare il proprio medico di fiducia di fronte a vertigini frequenti oppure in caso di episodi prolungati di vertigine, senso di vaghezza o stordimento.

Cause delle vertigini

Come già accennato le vertigini possono non essere causate da una malattia. Oppure essere dovute alla presenza di una vera e propria patologia.

Se si ripetono, durano a lungo e sono accompagnate da altri sintomi il compito del medico è in primo luogo quello di escludere la malattia che le potrebbe aver causate.

Le malattie più frequenti associate alle vertigini possono essere legate ad un disturbo del vestibolo nell’orecchio o dell’orecchio stesso come nel caso di infezioni. In questo caso si parla di vertigini periferiche.

Oppure possono essere dovute a una malattie cerebrovascolari, come l’ictus cerebrale, o, molto più raramente ad un tumori cerebrale. Anche alcune malattie neurologiche come la sclerosi multipla possono portare a vertigini. In questo caso si parla di vertigini centrali.

Alla loro base vi può essere un trauma. Possono infine essere tra effetti collaterali dell’uso di alcuni farmaci.

Diversi disturbi di natura psichiatrica si associano vertigini. E’ il caso per esempio dell’ansia o delle fobie

Le vertigini fisiologiche

Nel 10-25% dei casi non è possibile stabilire una causa, anche in centri specializzati, i sintomi spariscono da soli.

Sono le vertigini fisiologiche. La sensazione di vertigine può essere avvertita quando si sale su una nave, sull’auto o su una giostra in movimento.

Forme analoghe di vertigini, di solito rapide e momentanee, possono presentarsi anche quando si guarda un film con scene di macchine in corsa.

Oppure mentre si osserva una situazione molto movimentata come può esserlo una gara automobilistica o motociclistica. Ma anche una partita di tennis.

Talora il problema può scatenarsi anche quando si entra in un grande negozio affollato, al punto che recentemente è stato coniato il termine di sindrome da supermarket.

Si può scatenare nei luoghi e nei posti più impensati, soprattutto in presenza di folla e movimento. In questi casi il disturbo può arrivare ad essere così intenso da portare chi ne soffre ad evitare tutte le situazioni sociali.

Le vertigini periferiche

Rappresentano il 35% – 55% di tutte le vertigini.

Possono essere causate da:


  • Vertigine posizionale benigna: episodi transitori di vertigine causati da stimolazione del vestibolo da parte degli otoliti.
  • Labirintite acuta: cioè una infiammazione del labirinto causato da infezione virale o batterica
  • Neuronite vestibolare acuta: cioè l’infiammazione del nervo vestibolare causata da infezione virale
  • Infezioni dell’orecchio medio e della mastoide, come otiti o mastoiditi
  • Infezione da virus della varicella-zoster che colpisce l’orecchio, detta anche Sindrome di Ramsay Hunt
  • Malattia di Meniere o Idrope endolinfatico: caratterizzata da episodi ricorrenti di vertigine, deficit uditivo, sensazione di pienezza auricolare causata da idrope endolinfatico nei canali semicircolari
  • Timpanosclerosi: cioè un indurimento o indebolimento della membrana timpanica causata
    dall’età o da infezioni ricorrenti dell’orecchio
  • Fistola perilinfatica: cioè formazione di un passaggio tra orecchio medio e orecchio interno
    spesso causato da trauma o aumento della pressione

Vertigine posizionale benigna

Il sintomo viene avvertito dopo un cambio di posizione della testa come sdraiarsi, girarsi nel letto, guardare in su, chinarsi. Dura circa 30 secondi e smette quando la testa è ferma.

È dovuta a un cristallo di otoliti spostato che entra in uno dei canali semicircolari dell’equilibrio. Può durare giorni, settimane o mesi.

Il trattamento di “riposizionamento” (manovra di Epley), eseguito da un otorinolaringoiatra, è generalmente curativo. Questa condizione è molto frequente dopo un trauma cranico, anche modesto.

Sindrome di Menière

È un disturbo con attacchi di vertigine che durano per ore, nausea o vomito, e tinnito (rumore forte) nell’orecchio. Spesso l’orecchio dà la sensazione di essere chiuso o pieno. Di solito, coesiste anche una riduzione dell’udito.

Vertigini centrali

Sono quelle vertigini che hanno un’origine legata ad un danno o a un disturbo del sistema nervoso.

Circa il 5% delle vertigini hanno una causa vascolare cerebrale. Meno dell’1% sono legate ad un tumore del sistema nervoso centrale.

Una sensazione di stordimento viene avvertita quando non arriva abbastanza sangue al cervello. Occasionalmente è successo praticamente a tutti quando ci si alza rapidamente da una posizione sdraiata.

Tuttavia alcuni individui hanno questa sensazione di frequente o cronicamente per una cattiva circolazione. Ciò potrebbe dipendere da arteriosclerosi cioè indurimento e restringimento delle arterie.

E’ osservato comunemente in pazienti con ipertensione arteriosa, diabete o alti livelli di grassi (colesterolo) nel sangue. Talvolta, si riscontra in pazienti con funzione cardiaca insufficiente, ipoglicemia (bassi livelli di zuccheri nel sangue) o anemia (poco ferro).

Nel corso del tempo l’esito dell’accumularsi dei fattori di rischio prima descritti può favorire l’insorgenza di eventi cerebrovascolari acuti, come: ischemie transitorie acute, ictus cerebrali. Anche queste eventi gravi si possono manifestare con vertigini.

Molto più raramenti alcuni tumore cerebrali si manifestano con vertigini. La sclerosi multipla può avere tra i suoi sintomi le vertigini. Anche soggetti che soffrono o hanno sofferto di emicrania possono manifestarle.

Vertigini e disordini psichiatrici

Circa il 10% – 25% delle vertigini sono associate a malattie o disturbi psichiatrici.

Nelle vertigini psichiatriche o psicogene non vi è nistagmo, inoltre la vista sia generale che neurologica del paziente da parte del medico non evidenzia alcun sintomi o segno particolare.

La vertigine spesso non ha la caratteristica della rotazione. Ma soprattutto del disturbo soggettivo nel mantenere la posizione e nella deambulazione.

L’ansia può essere una causa di vertigini e senso di stordimento. Una respirazione inconsciamente troppo frequente (iperventilazione) può essere percepita come panico conclamato o come un lieve capogiro con formicolii alle mani, ai piedi o al viso. Può essere necessario istruire il soggetto sul corretto modo di respirare.

Possono manifestarsi anche annebbiamento visivo, sudorazione, capogiro.

Oltre all’ansia anche chi soffre di depressione, disturbi della personalità, attacchi di panico e fobie può manifestare vertigini psicogene.

Queste vertigini non implicano né disturbi dell’apparato vestibolare, né condizioni di sollecitazione motoria, ma si manifestano sulla base di fattori psicologici.

Non è difficile intuire che anche in questo caso si produce un analogo meccanismo di mancata sincronizzazione tra vista, sistema dell’equilibrio e posizione corporea. Ma tale reazione parte dal cervello che, per effetto dell’ansia, innesca comportamenti non appropriati e reazioni neurovegetative, incluse nausea e vertigini.

Diagnosi

Abbiamo visto che in caso di vertigini ripetute, vertigini continue, associate al altri sintomi è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Egli valuterà se inviare il paziente dallo specialista o se fare degli esami specialistici dopo aver raccolto la sua storia ed averlo accuratamente visitato.

Generalmente il primo specialista che ved una persona che soffre di vertigini è l’otorinolaringoiatra. Cioè lo specialista che si occupa delle malattie delle orecchie.

La prima distinzione che si può fare è quella tra vertigini periferiche e centrali.

Le vertigini periferiche hanno un importante carattere rotatorio. Generalmente insorgono in modo improvviso, violento, accessuale. Hanno una durata da pochi secondi a ore. Si associano spesso a nausea, vomito, tachicardia, e a disturbi uditivi come: ipoacusia e acufeni.

Non sono presenti sintomi e segni neurologici. Vi è nistagmo coniugato di ambedue gli occhi orizzontale, talvolta rotatorio, maggiore quando il paziente guarda verso il lato sano.

Nistagmo

Si chiama nistagmo il movimento oscillatorio, ritmico e involontario dei globi oculari. Può essere fisiologico, cioè non collegato a nessuna malattia. Oppure causato da danni nel sistema di regolazione e controllo dei movimenti degli occhi.

Il nistagmo fisiologico e quello legato ad una patologia sono diversi. Esistono diverse forme di nistagmo, cioè di movimenti involontari dei globi oculari, Sulla base di queste differenze si può capire, se il nistagmo è patologico, dove si è avuto il danno lungo le vie neuromuscolari di controllo dei movimenti dei bulbi oculari.

Caratteristiche delle vertigini centrali

Le vertigini centrali hanno un’insorgenza subdola, non improvvisa. Una un’intensità ridotta rispetto alla vertigini periferiche. Ma le vertigini sono croniche, persistenti.

Di solito non si associa a nausea e vomito, i disturbi uditivi raramente sono presenti. Possono invece esserci segni e sintomi neurologici.

Il nistagmo è rotatorio orizzontale o verticale a scossa rapida, orientamento indifferente, non necessariamente coniugato. Non soppresso dalla fissazione dello sguardo.

La vertigine cronica tende progressivamente ad aggravarsi. Non peggiora con i movimenti del capo.

Pericoli delle vertigini

Le vertigini possono essere pericolose se sono frequenti o ripetute. Un attacco mentre si sta guidando un’automobile o azionando un macchinario pesante può aumentare le probabilità di incidenti.

Ci possono essere anche conseguenze a lungo termine se non viene trattata la condizione di salute alla base del disturbo.

Gli anziani hanno con maggiori probabilità condizioni che causano attacchi di vertigini. Soprattutto percepite come perdite di equilibrio. Hanno anche maggiori probabilità di assumere farmaci che possono causare episodi vertiginosi.

Questo può favorire cadute con gravi conseguenze. Le fratture ossee sono molto frequenti visto che gli anziani soffrono di osteoporosi.

Possibilità di trattamento

Come già accennato per prima cosa il medico vorrà capire se il disturbo dell’equilibrio dipende da un’altra condizione di salute o da un farmaco.

Se così fosse, il medico tratterà questa condizione, suggerirà un farmaco alternativo o una visita specialistica, se la condizione all’origine delle vertigini esula dalle proprie competenze.

Nella vertigine parossistica posizionale benigna, il medico potrà raccomandare una serie di facili movimenti, come la manovra di Epley, che possono aiutare a spostare gli otoliti dal canale semicircolare. In molti casi, è sufficiente una sessione. In altri, saranno necessarie anche diverse sessioni per eliminare il sintomo.

Nel caso di sindrome di Menière, il medico può suggerire di modificare la dieta e di smettere di fumare. Farmaci anti-vertiginosi o anti-nausea possono alleviare la sintomatologia, ma possono anche dare sonnolenza.

Possono essere impiegati anche farmaci, come la gentamicina (un antibiotico) o corticosteroidi. Benché la gentamicina possa ridurre la sintomatologia meglio dei corticosteroidi, talvolta causa la perdita permanente dell’udito.

In alcuni casi gravi di sindrome di Menière, può essere necessario un intervento chirurgico a carico degli organi vestibolari.

Alcuni soggetti con vertigini possono non guarire completamente e dovranno trovare un modo di coesistere con i sintomi. Un terapista della riabilitazione vestibolare può aiutare a sviluppare un piano di trattamento individualizzato.

Stile di vita

Per prevenire episodi o peggioramenti delle vertigini è utile:


  • dormire a sufficienza, l’insonnia può peggiorare i sintomi
  • seguire una dieta sana, ben bilanciata e non mangiare troppo
  • assumere liquidi a sufficienza
  • eliminare o ridurre l’uso di sostanze che riducono la circolazione, come il tabacco, l’alcool, la caffeina e il sale
  • se possibile, praticare regolarmente un’attività fisica
  • ridurre al minimo lo stress
  • imparare a eseguire tecniche di rilassamento, come lo yoga o la meditazione
  • evitare bruschi cambi di posizione e movimenti della testa rapidi (specialmente girarla o ruotarla)
  • evitare movimenti o cambi di posizione improvvisi
  • restare tranquilli in caso di sintomi
  • evitare luci intense, la TV e la lettura quando sono presenti le vertigini
  • evitare di camminare al buio può aiutare a ridurre il rischio di farsi male
  • curarsi con attenzione le infezioni delle orecchie, raffreddori, influenze, congestioni dei seni paranasali e altre infezioni respiratorie

Aumentare lentamente le proprie attività quando ci si sente meglio facendosi aiutare per camminare nel caso ci siano perdite di equilibrio.

Un episodio acuto e improvviso durante alcune attività può essere pericoloso. E’ quindi consigliabile aspettare una settimana dopo la risoluzione di un episodio grave prima di attività come arrampicarsi, guidare, operare macchinari pesanti.

Se necessario, si dovrà ricorrere a un bastone o a un deambulatore e intervenire sull’arredamento di casa o ambiente di lavoro, ad esempio aggiungendo ringhiere.

Curare le vertigini psicogene

Soffrire di vertigini con tutto il corteo sintomatologico che ne consegue, soprattutto nelle forme nelle quali l’ansia gioca un ruolo predominante, come nella sindrome da supermarket non è affatto facile.

Le vertigini, le sensazioni di perdita dell’equilibrio, i sintomi della nausea e l’ansia, possono essere alleviati da interventi comportamentali o psicofisiologici.

Tali trattamenti, applicati in diverse strutture anche in Italia, sono solitamente legate all’esposizione del paziente alla situazione critica.

Rappresentata tramite filmati o dal vivo, mentre si rilevano le sue reazioni emozionali e vegetative. La procedura è nota col nome di biofeedback. In questo modo il paziente è guidato a confrontarsi con le proprie reazioni e a cercare di controllarle.

Per alcuni casi si utilizza sempre di più metodiche basate sull’utilizzo della realtà virtuale.

Si prova a far immergere i pazienti con vertigini in contesti di realtà virtuale costruiti ad hoc. Per identificare quali condizioni possono scatenare il problema.

Il vantaggio dell’esposizione tramite realtà virtuale consiste nel fatto che gli stimoli che inducono vertigini possono essere regolati di intensità. Inoltre è possibile controllare più precisamente fonti e modalità di stimolazione (visiva, posturale, motoria).

Diventa così più facile identificare la situazione critica. Fare in modo che il paziente si confronti con essa, riducendo i sintomi e le reazioni d’ansia associate. Questo li aiuta a confrontarsi con esse e a non vivere con angoscia tutte le situazioni che le provocano.

Cosa abbiamo imparato

Le vertigini sono molto frequenti. Sono dovute ad un’alterazione dei sistemi di elaborazione degli impulsi visivi, dell’equilibrio e delle informazioni che arrivano da muscoli ed articolazione, cioè dalla nostra posizione dello spazio.
Queste alterazioni possono avere allo loro base vere e proprie malattie. Dell’orecchio o del sistema nervoso centrale. Possono essere dovute a farmaci o traumi. Oppure associarsi a disturbi psichiatrici e psicologici come attacchi di ansia o fobie.

Nel caso in cui le vertigini si ripetono e sono costanti od associate ad altri sintomi dobbiamo rivolgerci al nostro medico di fiducia. Questi con l’aiuto di specialisti potrà essere in grado di individuare la causa delle vertigini. Quindi mettere in campo la terapia adeguata.

Non sempre si riesce ad individuare la causa delle vertigini. In questi casi, una volta escluse le presenza di una malattia, il pazinte deve impare a convivere con questi disturbi.

Utilizzando un adeguato stile di vita e in alcuni casi facendosi aiutare anche dalla realtà virtuale.

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